Oggi, venerdì 23 febbraio, è la Giornata di preghiera e digiuno indetta da Papa Francesco per la pace e dedicata in particolare alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan, al centro di una grave emergenza umanitaria che causa milioni di sfollati.
Sud Sudan: l'impegno di AVSI per la sicurezza alimentare
A cinque anni dallo scoppio dell’ultimo conflitto (dicembre del 2013), il Paese registra un continuo peggioramento della situazione. La guerra civile, la crisi economica, le scarse condizioni sanitarie e una diffusa scarsità di risorse e mezzi di sussistenza sono i fattori che hanno dato vita a una delle più vaste crisi di rifugiati del continente africano.
L’UNHCR stima che la popolazione dei rifugiati potrebbe superare i tre milioni di persone a partire dal dicembre 2018. Uno dei settori dove si registra il più alto livello di crisi è quello della sicurezza alimentare: l’82% dell’intera popolazione vive oltre i limiti critici, 1,1 milioni di bambini sotto i 5 anni e 673 mila donne in gravidanza e allattamento sono affetti da malnutrizione.
AVSI è presente nello stato di Eastern Equatoria che, colpito indirettamente dalla crisi del dicembre 2013, ha subito un repentino deterioramento delle condizioni a seguito degli scontri del luglio 2016. In particolare, le città di Torit, Magwi, Lopa e Ikotos sono state teatro di combattimenti e saccheggi, fattori che hanno costretto la popolazione a cercare rifugio nelle aree rurali, nella capitale e nei Paesi limitrofi. Il numero di sfollati, di conseguenza, è aumentato esponenzialmente.
In questo contesto AVSI - presente nel Paese dal 1992 - lavora nell'ambito dell'educazione, sanità, nutrizione e sicurezza alimentare con progetti soprattutto di emergenza.
RDCongo: AVSI accanto agli sfollati della regione Tanganyca
Anche in RDCongo la situazione è drammatica e 4,5 milioni di profughi combattono per sopravvivere, come ha spiegato Chiara Nava, desk officer AVSI per RDCongo e Sud Sudan, in una recente intervista per Crux.
Dal 1972 AVSI lavora nel Paese per rispondere ai bisogni di migliaia di sfollati, per garantire un'educazione di qualità anche in situazioni di emergenza, per offrire sicurezza alimentare e per promuovere il lavoro dei piccoli agricoltori.
In particolare, attraverso il programma di UNICEF RRMP (Risposta Rapida ai Movimenti di Popolazione) AVSI, in consorzio con la ong IRC - International Rescue Committee - assiste migliaia di sfollati costretti ad abbandonare tutti i propri averi per sfuggire alle violenze che negli ultimi mesi stanno mettendo in ginocchio la provincia del Tanganyika (confronta gli ultimi aggiornamenti sul progetto: Bulletin d’information N° 04).
"Si tratta di un conflitto tra comunità Bantu e Pigmea che da anni affligge questa zona - spiega Daniela Capoferri, coordinatrice dei progetti di emergenza nella regione - ma che negli ultimi mesi sta assumendo dimensioni allarmanti. Da dicembre 2017 a gennaio 2018, nella sola provincia del Tanganyika, 6003 bambini sono potuti tornare a scuola, 6000 famiglie hanno ricevuto un kit con articoli di prima necessità e 8561 hanno potuto usufruire dei servizi sanitari di base".