In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, che si celebra il 22 marzo, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare alla promozione di un uso consapevole della risorsa maggiore e più importante per gli esseri umani, AVSI racconta i progetti nel mondo che rendono l'acqua un veicolo di educazione e possibilità di crescita per le popolazioni che sostiene.
Oltre mille ettari di terre abbandonate, un'inesistente gestione delle risorse idriche e due comunità diverse che, dalle sponde del fiume, non si parlavano da anni. Questa la sfida che AVSI si è trovata a dover affrontare nella Piana di Marjayoun, nel sud del Libano.
Così, da alcuni anni, si è riusciti a realizzare dei condotti che hanno permesso di razionalizzare una parte del sistema di distribuzione dell'acqua in modo da ridurre del 50% il consumo idrico e di aumentare del 40% le colture nella zona centrale dell'area.
Un lavoro impegnativo, che però ha fatto germogliare pratiche di convivenza tra comunità cristiane e musulmane, nel rispetto dell'ambiente e favorendo lavoro e sviluppo per oltre 40.000 famiglie.
Il lavoro di esperti italiani e libanesi ha evidenziato infatti come solo una gestione condivisa e razionale della risorsa potesse dare la risposta più efficace al problema e permettere ai contadini di godere degli stessi diritti (e doveri) di accesso all'acqua.
Così, tramite la realizzazione di infrastrutture, la formazione degli agricoltori e il sostegno alla Cooperativa Dardara (che oggi lavora con le comunità sciita e cristiana per gestire insieme l'accesso all'acqua) la popolazione cristiana di Qlaiaa e quella sciita di Khiam hanno cominciato a costruire. Insieme.
L'importanza del progetto per la vita delle comunità è raccontato da un gruppo di ragazzi sostenuti a distanza nella pellicola “Sur les chemins de la Plaine” diretto da Michèle Tyan e finanziato dalla Cooperazione Italiana, un docu-film in cui le storie di vita migliorano e si snodano lungo la Piana di Marjayoun.