In Ecuador, otto donne migranti e rifugiate hanno partecipato con entusiasmo a un seminario di cucito della durata di quattro giorni, alcune in presenza nel centro della comunità Leonidas Proano parish e altre dalle loro case via webinar.
Spinte dalla voglia di accrescere le proprie competenze, per alcuni giorni hanno abbandonato le normali attività e hanno seguito il corso. Organizzato da AVSI in collaborazione con Allpamamas organization (Alpamamas è un progetto interculturale di moda sostenibile nato dalle esperienze condivise all'interno dell'azienda)., il workshop aveva infatti lo scopo di approfondire “l’arte del cucito” che per loro e le rispettive famiglie spesso rappresenta un’attività generatrice di reddito.
Il corso ha offerto una preparazione integrale perché, in aggiunta al cucito, ha trattato diversi altri aspetti legati alla produzione: l’impatto dell’industria tessile sull’ambiente, l'uso dei pattern, la creazione di disegni e la stima dei prezzi.
Una parte importante dell’attività consisteva nello sviluppo di storie: dalla creazione di storie comuni allo storytelling attraverso cui, tra risate e lacrime, le partecipanti condividevano le loro esperienze da migranti, i racconti sui loro viaggi e le motivazioni che le hanno spinte a lasciare i rispettivi paesi.
In base ai racconti, sono stati creati 4 diversi prototipi di prodotti per la casa che saranno venduti all’estero - la maggior parte nelle nazioni europee e negli Stati Uniti - attraverso la piattaforma digitale “MADE51”, un’iniziativa di UNHCR (Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite), che vende articoli fatti a mano da persone in condizioni di mobilità.
Il progetto ACTIVADOS, implementato da AVSI grazie al supporto di UNHCR in Ecuador, è il promoter di questa attività che si propone di creare fonti di guadagno per migranti e rifugiati. I profitti di “cucire senza confini“ saranno infatti destinati alle imprenditrici che li hanno realizzati.
"Mi è piaciuto molto partecipare al seminario perché ho imparato tante cose nuove e a casa ha fatto ricerche su alcuni argomenti con l’assistenza degli istruttori. Spero che il corso continui, che i nostri prototipi siano accettati e che i prodotti siano commercializzati, così da poter iniziare la nostra produzione” racconta Johana.