di Martina Bolognesi - Oltremare
Nei variegati mercati delle città e dei villaggi mozambicani, e nei banchetti delle periferie rurali, è comune incontrare venditrici di cibo di strada che cucinano riso o xima (la polenta locale), arrostiscono pannocchie e pollo, friggono pesce e patate.
Donne e ragazze, in Mozambico, sono per molti versi il motore dello sviluppo del paese, dal momento che hanno quasi sempre la responsabilità del lavoro di cura in ambito domestico e delle mansioni essenziali alla sussistenza dell’intera famiglia: é compito loro procurare la legna, così come è sempre compito loro cucinare, lavorare nella machamba familiar (l’appezzamento di terreno riservato alla coltivazione di prodotti per il sostento della famiglia), preoccuparsi dell’igiene, fare le pulizie, occuparsi dei figli.
Tutte queste attività sono spesso invisibili e non retribuite, e se da una parte occupano la maggior parte del tempo di una giornata, dall’altra espongono le donne a una serie di rischi e pericoli per la propria salute ed incolumità. Ad esempio, per cucinare e vendere nei mercati il cibo di strada, le donne utilizzano quasi esclusivamente sistemi di cottura tradizionali (carbone o legna), un tipo di combustibile prodotto attraverso tecniche tradizionali inefficienti e dannose sia per la salute delle persone che per l’ambiente (per produrre 1kg di carbone, infatti, sono necessari fino a 10 kg di legna, con dirette conseguenze in termini di deforestazione delle aree circostanti).
Le donne spesso non sono consapevoli delle dannose conseguenze provocate dalla prolungata esposizione ai fumi e alle polveri nocive del carbone, specialmente in spazi chiusi o poco ventilati, per diverse ore al giorno per tutti i giorni della settimana: irritazioni cutanee, emicranie croniche, malattie respiratorie, sono solo alcune delle conseguenze della cosiddetta indoor pollution (inquinamento dell’aria in ambienti chiusi), i cui effetti possono essere anche fatali.
Gli interventi di accesso all’energia con uno specifico focus su uguaglianza di genere e women empowerment acquisiscono pertanto una valenza particolare in un paese caratterizzato da relazioni di genere fortemente sbilanciate come il Mozambico. È in questo senso che sta muovendo i primi passi ILUMINA, un’iniziativa dell’AICS di Maputo realizzata in collaborazione con il Ministero delle Risorse Minerarie e dell’Energia del Mozambico e data in affidamento alle due ONG italiane Fondazione AVSI e COSV.
L’intervento, avviatosi nel Novembre del 2018, intende favorire l’uso di energie rinnovabili in ambito domestico, pubblico e produttivo attraverso diverse componenti: saranno realizzati sistemi fotovoltaici collettivi (mini-grid) in due località selezionate nel nord del Mozambico per la fornitura di elettricità ad abitazioni, scuole, centri di salute ed altri servizi; sarà promossa la vendita sussidiata di sistemi solari individuali per permettere l’accesso all’energia anche alle popolazioni più isolate e non raggiungibili dai sistemi di mini-rete, e verranno forniti sistemi solari per irrigazione, conservazione e trasformazione di alimenti. Una componente del progetto si concentrerà, inoltre, sulla produzione locale e vendita di sistemi efficienti per la cottura di alimenti, i così detti fornelli migliorati, un’attività che avrà un impatto diretto sia sui redditi di produttori e produttrici locali, sull’aumento del risparmio familiare per la riduzione delle spese per combustibili, nonché il significativo miglioramento delle condizioni domestiche in termini di salute e salubrità e riduzione delle ore di lavoro domestico a vantaggio principalmente di donne e ragazze.
Il progetto vanta un’ampia rosa di partner: il Politecnico di Milano, istituzione di spicco nel panorama universitario internazionale in quanto Centro di Eccellenza nel settore energetico, che fornirà accompagnamento tecnico e scientifico all’iniziativa; il Comune di Milano, che aderisce all’iniziativa europea “Patto dei Sindaci” per la riduzione entro il 2020 delle emissioni di CO2, con il quale verranno realizzate delle formazioni in Italia a beneficio delle istituzioni mozambicane sulla promozione dell’efficienza energetica in ambito urbano; Tecnologie Solidali, organizzazione leader per design e realizzazione di interventi di elettrificazione rurale attraverso energie rinnovabili, che fornirà assistenza tecnica durante tutta la durata del progetto.
La promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment di donne e ragazze è un elemento centrale dell’iniziativa, con l’obiettivo di dare alle donne gli strumenti per valorizzare il loro ruolo: in ogni azione del programma, s’intersecano attività di creazione di opportunità per le imprenditrici locali attraverso inclusione finanziaria e digitale, marketing, miglioramento della produzione, nonché il potenziamento di servizi sociali e formativi che aprano spazi di autonomia e di affermazione come gli asili nido, centri di supporto e difesa dei diritti delle donne, centri di aggregazione e formazione, laboratori, corsi di leadership e cittadinanza attiva, etc.
Un forte segnale di vicinanza per la promozione e la tutela del ruolo della donna mozambicana viene dalle autrici del libro “Il bicchiere mezzo pieno” (23 scrittrici e giornaliste tra le quali Tiziana Ferrario, Bianca Pitzorno, e Alessandra Appiano), edizioni Piemme, che devolveranno i diritti d’autore ricavati dalle vendite a ILUMINA. I fondi raccolti verranno destinati in modo specifico alla componente dei fornelli migliorati sostenendo la produzione e vendita di sistemi più moderni ed efficienti.