Uno dei problemi che la Pubblica amministrazione del nostro Paese incontra nell’intervenire per rispondere ai bisogni dei cittadini è la difficoltà nel considerarli come persone e famiglie nella loro globalità.
I servizi del welfare sono frammentati: ci sono uffici diversi per rispondere al bisogno dell’abitare, per aiutare a imparare l’italiano, per curare i malati, per assistere anziani e disabili, per incoraggiare i ragazzi a rischio di abbandono scolastico a studiare, per supportare nella ricerca di un nuovo lavoro.
Il ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore
Chi si trova in difficoltà per sé o per un familiare vaga tra uffici alla ricerca di risposte, spesso senza sapere bene dove rivolgersi, e viene frequentemente respinto da persone che fanno di tutto per far capire che è inopportuno anche chiedere. Ci vorrebbero luoghi non concepiti per erogare servizi frammentati, ma che prendano sul serio le persone, accogliendole nella loro interezza e dialogando con loro.
Tuttavia, forse è sbagliato e pretenzioso aspettarsi che la Pubblica amministrazione, gravata da mille vincoli, possa operare in questo modo. Organizzazioni del Terzo settore, strutturate professionalmente e animate non solo dalla solidarietà, ma dall’abbraccio della carità, possono agire con questa ampiezza di orizzonti.
Il centro AVSI for Community
Grazie a questa intuizione, i dirigenti e gli operatori di AVSI hanno deciso di mettere a disposizione la loro grande esperienza anche nel nostro Paese. Quando si opera all’estero, le strutture pubbliche non hanno risorse per erogare servizi essenziali, ed è quindi inevitabile che molte ONG, anche quando chiamate a realizzare un progetto specifico, si prendano cura delle persone nella loro interezza. Notando le carenze presenti anche in Italia, AVSI ha inaugurato nel 2022 a Milano un centro multiservizi, rivolto principalmente a migranti e rifugiati (AVSI for Community). Il centro ha iniziato a operare in risposta all’emergenza ucraina, collaborando fin dall’inizio con le istituzioni pubbliche, altri enti del Terzo settore (più di 30 associazioni), il settore privato (più di 35 aziende) e le università.
In pochi mesi sono stati raggiunti risultati significativi nel supporto alla popolazione ucraina: oltre 1.000 persone sono state accompagnate in percorsi di accoglienza, 250 minori sono stati supportati in percorsi di integrazione scolastica, 490 persone hanno partecipato a corsi di lingua e 380 sono state inserite in percorsi di orientamento, formazione e inserimento lavorativo grazie al coinvolgimento diretto di 30 aziende.
L’attività del centro si è presto rivelata un valore aggiunto per la città di Milano, tanto che, a partire dal 2023, i servizi sono stati estesi non solo ai profughi ucraini, ma a tutte le persone migranti, richiedenti protezione internazionale e rifugiati di diverse nazionalità. Dal 2023 circa 10.000 persone si sono rivolte al centro AVSI for Community, ricevendo ascolto e orientamento personalizzato in base alle loro richieste.
Ascoltare le persone
Per fornire servizi, si parte dall’ascolto delle persone, cercando di comprendere tutti i bisogni e le risorse di cui sono portatrici, nonché le relazioni nelle quali sono inserite, a partire dalla famiglia di origine e dalla comunità di provenienza. Mediatori culturali e linguistici aiutano le persone a orientarsi nel nuovo ambiente, soprattutto nella preparazione dei documenti da presentare presso gli uffici competenti, facilitando così la loro regolarizzazione nel minor tempo possibile. Ad esempio, dal 2023 a oggi sono state ricevute 6.143 richieste di protezione internazionale e per 2.128 persone è stato preso un appuntamento in Questura.
Sostegno educativo per 1.450 bambini e adolescenti migranti
Oltre alla regolarizzazione dei migranti, due sono gli aspetti a cui il centro dedica particolare attenzione. In primo luogo, si impegna nel sostegno ai minori migranti, di prima e seconda generazione, e alle loro famiglie, per favorirne l’integrazione nelle comunità educative, dalle scuole alle attività ricreative e del tempo libero. Il centro AVSI for Community ha inserito e accompagnato 1.450 bambini e adolescenti migranti o vulnerabili in iniziative scolastiche ed extrascolastiche, sviluppando percorsi culturali, artistici, sportivi e linguistici.
Avviamento a corsi di lingua e alla ricerca di un lavoro
In secondo luogo, per evitare un approccio assistenziale, il centro AVSI for Community si impegna ad aiutare i migranti nella ricerca di lavoro, organizzando percorsi di orientamento, formazione e accompagnamento personalizzati, con particolare attenzione all’apprendimento della lingua italiana. Oltre 400 persone sono state inserite in percorsi di orientamento, formazione e inserimento lavorativo e 200 persone hanno partecipato a corsi di lingua italiana.
Mentre infuria il dibattito sull’immigrazione, tra chi non vuole i migranti e chi pensa che basti farli entrare semplicemente in Italia perché vivano bene, l’esempio di AVSI dimostra che guardare alle persone e alle loro fragilità è il modo per costruire l’Italia del futuro, inclusiva e accogliente.
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