Più di un miliardo di persone nel mondo soffre la fame. L'aumento dei prezzi costringe più di 70 milioni di persone a vivere nell'estrema povertà. E molti di più a morire di fame.
In occasione del World Food Day, che si è celebrato il 16 ottobre, AVSI racconta le esperienze e i progetti nel mondo che evidenziano come il problema della fame sia strettamente legato a quello educativo, un'educazione alla libertà come possibilità di crescita e di sviluppo.
In Messico AVSI ha lanciato un “nutrition network” che mira a rafforzare una rete di operatori nel miglioramento dell'alimentazione infantile. Nel quartiere di Monte Albán, Oaxaca, in un'area abitata da oltre 6mila persone in condizioni di emarginazione e grande povertà, AVSI sostiene il Centro di Sviluppo Comunitario “Maria de Guadalupe”, con una mensa che dà da mangiare ogni giorno a 400 bambini, sostiene 150 famiglie e organizza attività coinvolgendo le mamme e la comunità locale.
"L'inizio è stato quasi sommesso. Era il 2003 grazie al sostegno a distanza si è iniziata a distribuire quotidianamente la colazione a una cinquantina di bambini in una stanzetta. I bambini, a causa della scarsa alimentazione non riuscivano a studiare. Non stavano attenti. Quella prima stanzetta, oggi è diventata il Centro Maria de Guadalupe", ricorda Rossana Stanchi responsabile AVSI in Messico.
Un'opera straordinaria portata avanti da CRECEMOS, l'associazione locale partner di AVSI, in collaborazione con il sostegno a distanza, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri (MAE), e importanti aziende amiche come EnelCuore Onlus, Panino Giusto, Humana, l'ong spagnola CESAL e la campagna Tende.
Un'esperienza diventata metodo e patrimonio ben raccontata nella pubblicazione “Crescere insieme” che valuta l'intervento educativo contro la povertà, registrando miglioramenti e sostenibilità, fornendo risposte creative alle necessità.
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