Il 16 ottobre si è celebrata la giornata mondiale dell'alimentazione, ed è stata un'occasione per riflettere sulle questioni alimentari del pianeta. Secondo la Fao “Quasi una persona su sette soffre di sottonutrizione. Eppure il mondo ha i mezzi per debellare la fame e promuovere uno sviluppo sostenibile. Esiste un vasto consenso sul fatto che i piccoli agricoltori produrranno molto del cibo extra necessario per nutrire più di nove miliardi di persone entro il 2050. Una delle misure necessarie per realizzare la sicurezza alimentare è sostenere e investire nelle cooperative, nelle organizzazioni di produttori e in altre istituzioni rurali”.
Già lo aveva detto Benedetto XVI nel messaggio ai partecipanti alla XXXVII Conferenza della FAO nel 2011 parlando dell'importanza della famiglia rurale “Vanno (perciò) sostenute le iniziative che si vorrebbero prendere anche a livello dell'intera Comunità internazionale per riscoprire il valore dell'azienda familiare rurale e sostenerne il ruolo centrale per raggiungere una stabile sicurezza alimentare. Infatti, nel mondo rurale, il tradizionale nucleo familiare è impegnato a favorire la produzione agricola mediante la sapiente trasmissione dai genitori ai figli non solo dei sistemi di coltivazione o della conservazione e distribuzione degli alimenti, ma anche di modi di vivere, dei principi educativi, della cultura, della religiosità, della concezione della sacralità della persona in tutte le fasi della sua esistenza. La famiglia rurale è un modello non solo di lavoro, ma di vita e di espressione concreta della solidarietà, dove si conferma il ruolo essenziale della donna”.
AVSI ha nel settore agricolo, nutrizionale, acqua e sicurezza alimentare esperienze di vario tipo che in questi giorni mettiamo in primo piano. Il punto ad esse comune è che “la persona educata coltiva, trasforma, nutre”. L'educazione, intesa come scoperta del valore di sé e introduzione nella realtà con tutti i suoi fattori, porta la persona ad occuparsi dei bisogni fondamentali propri, della famiglia e della comunità e a costruire un mondo migliore. Questa è la radice del lavoro contadino,che porta a una relazione generativa uomo-natura che ha la sua base nell'uomo che coltiva, produce, stabilizza, trasforma e cura l'ambiente.
I tascabili di AVSI, n.10 – Nutrire la persona, alimentare la speranza