di Elena Riva, presidente di Panino Giusto
Sono onorata di essere qui cogliendo l’invito di AVSI, a raccontare il nostro progetto di inclusione sociale per Migranti e Rifugiati giunti nel nostro Paese, l’Italia.
Il contesto
L’integrazione dei migranti e dei rifugiati è una problematica di dimensioni così imponenti che riguarda tutti. Solo Milano, la nostra città, negli ultimi quattro anni ha accolto oltre 100.000 rifugiati, e poiché noi crediamo che ad ogni attore della società civile, compresi gli imprenditori, spetti un compito, una responsabilità nei confronti di questo tema, abbiamo sentito la necessità di implicarci in modo più significativo.
La nostra motivazione
Su questa premessa, con mio marito e socio Antonio Civita, ci siamo chiesti che cosa fare di concreto, mettendo a disposizione la nostra esperienza imprenditoriale; qualcosa di diverso dal sostegno economico che abbiamo sempre destinato ai progetti di cooperazione internazionale.
Abbiamo pensato al tema del lavoro.
Io in particolare vengo da una zona di Italia, la Brianza, che rappresenta il distretto del design, dove la cultura del lavoro è sempre stata vissuta con grande responsabilità sociale e senso etico sia dai lavoratori che dagli imprenditori.
Il lavoro e Milano ci hanno dato tanto e vogliamo restituire qualcosa di positivo alla nostra comunità. Crediamo che la formazione professionale ed il lavoro possano, più dell’assistenzialismo, essere gli strumenti per aiutare questi giovani a ricostruire la propria esistenza, dando loro una possibilità concreta di inserimento nella nostra società.
Panino Giusto
Panino Giusto, la nostra impresa, opera nell’ambito della ristorazione veloce di qualità, è presente con i suoi ristoranti sia in Italia che all’estero, in Inghilterra, in Cina, in Giappone e negli Usa con 450 dipendenti con un’età media di 23 anni.
I nostri ragazzi sono già una fotografia dell’Italia che sta cambiando: una realtà multietnica che si avvantaggia degli scambi e dell’integrazione tra culture diverse. Il 38% di loro non ha origini italiane e la metà arriva da paesi in guerra o dove non c’è libertà personale.
Il cuore della nostra impresa è la formazione che destiniamo a queste centinaia di giovani, che realizzano con noi il loro progetto di vita imparando una professione che li qualifica e che li rende ambasciatori del made in Italy.
Il progetto con AVSI
Il progetto CUCINARE PER RICOMINICIARE creato da AVSI ci ha pertanto trovati entusiasti perché pone al centro, come noi, una formazione specifica e mirata ad un inserimento professionale dei beneficiari. Questo progetto ci permette di mettere in campo quello che conosciamo e a cui dedichiamo ogni giorno tutto il nostro impegno. E poiché la nostra mission è offrire attraverso il panino un’esperienza gastronomica di eccellenza italiana, rendiamo i nostri ragazzi anche ambasciatori di un progetto che ha nella valorizzazione delle culture diverse il suo focus.
Vi descrivo ora in sintesi il progetto con AVSI, sviluppato in tre livelli:
Nel 2016 abbiamo deciso di sostenere economicamente un progetto di integrazione lavorativa di AVSI in collaborazione con la Cooperativa sociale Farsi Prossimo. Il progetto prevedeva un piano formativo di base e un piano di formazione tecnica, seguito da uno “stage” di sei mesi nei nostri ristoranti con la possibilità di assunzione una volta dimostrate le giuste motivazioni e competenze acquisite.
Il progetto ha formato 15 ragazzi e ragazze, 4 hanno fatto il tirocinio, 3 sono stati assunti nei nostri locali
Nel secondo anno oltre a confermare il progetto di tirocini e assunzioni, abbiamo proposto ad AVSI di poter contribuire anche sul piano formativo offrendo i formatori, gli strumenti didattici, e gli spazi della nostra accademia del panino italiano, un centro culturale e didattico nato per valorizzare il panino italiano nel mondo.
Terzo e decisivo passo è stato coinvolgere altri imprenditori della ristorazione, anche concorrenti, ai quali abbiamo proposto di unirsi a noi in questo progetto offrendogli la possibilità di formare i loro futuri dipendenti nella nostra Accademia per poi inserirli nel tirocinio sui loro locali e quindi assumerli.
In molti hanno sottoscritto l’impegno e questo ci spinge ad impegnarci sempre di più per creare un virtuoso effetto “contagio”.
Il progetto di quest’anno ha visto ancora 15 ragazzi e ragazze formate e tutti e 15 sono attualmente inseriti nelle attività di tirocinio, con buone possibilità per diversi di loro di essere inseriti in termini definitivi nei locali di imprese del settore food molto apprezzate in Italia come Rosso Pomodoro, Panini Durini, Grom, California bakery, Ca’Puccino oltre che nei nostri di Panino Giusto.
L'impatto
Questo progetto ha avuto e sta avendo un impatto molto positivo in azienda.
Prima di tutto perché è stato “adottato” con entusiasmo da tutti i nostri collaboratori, cementando la nostra cultura aziendale che mette al centro la persona e il suo benessere.
I nuovi arrivati hanno contribuito allo scambio di esperienze e competenze diverse e con la loro voglia di ricominciare, la loro determinazione e la loro fierezza sono stati da esempio per i loro compagni di lavoro ed hanno rafforzato lo spirito di gruppo.
Conclusioni
Per concludere, vorrei ora offrirvi un contributo video, girato nei giorni scorsi che vede protagonista uno dei ragazzi che nel 2016 è entrato nella nostra azienda e di cui non possiamo pensare di fare a meno: Berry Richard.
Vi ringrazio e chiedo di far conoscere questo progetto come modello possibile di integrazione e sviluppo che parte da educazione+lavoro e vede collaborare soggetti diversi, imprese, società civile, istituzioni.