Con la pandemia da Covid-19, molti bambini e ragazzi si sono trovati in grande difficoltà: non potevano vedere i loro amici o uscire di casa, e faticavano a studiare senza il supporto di insegnanti ed educatori.
Così è successo a Ciro e Maria, fratello e sorella che vivono a Forcella, uno dei quartieri più difficili di Napoli.
Dalle elementari entrambi frequentano le attività di doposcuola organizzate dalle Suore di Carità dell’Assunzione, con le quali negli anni hanno creato un rapporto molto stretto: si confidano con loro, parlano dei propri sogni e dei propri problemi, trovando ascolto e sostegno.
Maria ora ha 16 anni. I diversi periodi di lockdown l'hanno portata ad avere un crollo, a perdere fiducia in sé stessa e ad abbandonare gli studi. Ora invece frequenta una scuola per diventare parrucchiera: il suo vero sogno, che sembrava però irrealizzabile a causa delle difficoltà economiche in cui si trovava la famiglia, soprattutto a seguito del licenziamento del padre a inizio pandemia.
Anche suo fratello Ciro, di 10 anni, ha ottenuto dei risultati di cui andare fiero: soffre di dislessia e questo si ripercuoteva molto sul suo rendimento scolastico. Ricevendo il giusto supporto, ha sviluppato le sue ottime potenzialità in matematica ed è riuscito a recuperare anche nelle altre materie.
Foto di Francesco Pistilli
“Il progetto “Da Trieste a Napoli passando per Roma” è stata una grande occasione per noi”, spiega Suor Elvira Dongu, "È andato a potenziare le attività che già svolgevamo attraverso strumenti aggiuntivi, come i contributi economici alle famiglie e l'acquisto di dispositivi che servivano per seguire anche online i ragazzi e mantenere in generale i rapporti con la scuola”.
Ciro e Maria hanno ripreso a fare tanti progetti per il futuro, ma soprattutto hanno ricominciato a credere nelle proprie capacità e non dubitano di poter realizzare tutti i propri obiettivi. Anche i loro genitori hanno ricevuto sostegno per coprire le spese necessarie alla salute e al benessere della famiglia.
Questa iniziativa è volta infatti a proteggere e rafforzare il benessere dei bambini in famiglie vulnerabili, grazie al sostegno da parte di UniCredit Foundation e in collaborazione con un’ampia rete di partner locali, come l’Associazione San Camillo e l’Istituto delle Suore di Carità dell’Assunzione a Napoli.
Foto di Aldo Gianfrate
Nello specifico, si punta a prevenire l’abbandono scolastico e ad offrire un sostegno educativo e sociale ai bambini e alle loro famiglie, dando così anche ai genitori gli strumenti necessari per poter aiutare i propri figli, sia nel percorso scolastico che nelle difficoltà emotive legate alla pandemia.
Molti ragazzi infatti hanno sofferto il fatto di non poter vedere gli amici e di non avere altri luoghi dove trascorrere il tempo, isolandosi ulteriormente.
Grazie al potenziamento delle attività di supporto allo studio ottenuto attraverso il progetto, hanno potuto mantenere un contatto con l’esterno, raccontare le proprie esperienze ed esprimere, anche giocando, le proprie emozioni: “ci sentivamo ogni giorno su Zoom”, racconta felice infatti Ciro.
Come sottolinea Suor Elvira, in momenti simili quello di cui le persone hanno più bisogno sono le relazioni, i rapporti, la sicurezza di sapere che qualcuno è lì per loro.
Le associazioni locali coinvolte nel progetto hanno inoltre avuto modo di rispondere alle esigenze delle famiglie anche alla ripresa delle attività lavorative, accogliendo i minori nei mesi di chiusura delle scuole.
Quando possibile, hanno organizzato attività all’aperto, laboratori artistici e visite a musei, così da ampliare il bagaglio di conoscenze culturali dei piccoli partecipanti.
Solo a Napoli 58 ragazzi hanno preso parte a queste attività, che hanno avuto un impatto molto positivo e ridotto il loro livello di stress.