Sonia e Rachida, 12 e 15 anni, frequentano il CE2 (quarto anno della scuola primaria) e ne sono molto orgogliose. Grazie a tanta determinazione, un'enorme voglia di imparare e un po' di fortuna, hanno realizzato il proprio desiderio di andare scuola.
Le ragazze vivono a Méreï, uno dei 613 villaggi destinatari del "Sostegno per integrare l'alimentazione scolastica e il programma di alfabetizzazione" implementato da AVSI. Il progetto è finanziato da USDA/McGovern- Dole Program e guidato dal World Food Program (WFP). Tra le attività, AVSI promuove sessioni di animazione alla lettura al di fuori della scuola, così che i genitori dei bambini e tutta la comunità possano vedere con i propri occhi quanto l'istruzione sia importante.
Proprio durante una di queste sessioni, tenuta di fronte alla scuola di Méreï all'ombra di un albero di mango, Sonia e Rachida si sono avvicinate incuriosite. "All'inizio Rachida non voleva avvicinarsi, sono stata io a incoraggiarla", racconta Sonia "c'era un uomo che leggeva ad alta voce facendo strani gesti e tutti i bambini seduti intorno a lui si divertivano. Anche noi volevamo ridere con loro" continua.
L'uomo di cui parla Sonia è Job Kouadio, preside e insegnante della scuola elementare di Méreï. Quel giorno, stava leggendo ai suoi studenti un'opera teatrale: "Appena ho visto le due ragazze avvicinarsi, le ho invitate a sedersi con gli altri. Le ho riconosciute subito perché le trovavo spesso fuori dalla mia aula ad ascoltare le lezioni" racconta l'insegnante. Job aveva intuito perché le ragazze non frequentassero la scuola e, dopo aver terminato la lettura, ha chiesto a Sonia se poteva provare a parlare con la sua famiglia.
"É triste vedere che ancora oggi ci siano ragazze che non frequentano la scuola a causa delle credenze che abbiamo nel villaggio - dice Job - volevo fare qualcosa per loro".
Grazie a una chiacchierata con i genitori in presenza dell'insegnante, Sonia ha trovato il coraggio di chiedere se poteva andare a scuola, perché voleva imparare a leggere come lui sotto l'albero di mango.
"Ho sempre desiderato andare a scuola come i miei amici, ma non capivo perché mia madre non volesse. La aiutavo molto nelle faccende domestiche, quindi pensavo che avesse bisogno di me in casa e che non avessi tempo per andarci", racconta Sonia.
Sapendo che alcune famiglie usano le spese scolastiche come un pretesto per giustificare la mancanza di istruzione delle loro figlie, per sostenere la giovane ragazza e il suo desiderio di imparare, Job non ha esitato un attimo: "Ero convinto che i suoi genitori, vedendo l'entusiasmo di Sonia al pensiero di andare a scuola, non avrebbero resistito. Inoltre, ho spiegato loro che grazie ad AVSI a scuola avevamo già tutto il materiale: libri, quaderni, cancelleria... Non avrebbero dovuto spendere molto per la sua istruzione".