Uganda. Un nuovo progetto per rispondere al bisogno educativo di 100.000 bambini rifugiati e della comunità locale

Data 04.12.2018

Il ministero dell'educazione e dello sport ugandese, il fondo Education Cannot Wait, AVSI e UN hanno inaugurato la prima serie di attività previste dal nuovo Piano di Risposta per l'Educazione rivolto ai rifugiati e le comunità che li accolgono (ERP).

Education Cannot Wait, fondo dedicato all'educaizone in contesti di emergenza, ha destinato 11 milioni di dollari allo sviluppo delle attività del primo anno previste nel Piano di Risposta per l'Educazione rivolto ai rifugiati e le comunità che li accolgono (ERP) lanciato a settembre dalla First Lady ugandese e dal ministro dell'educazione e dello sport , Hon. Janet Museveni.

Il progetto coinvolgerà più di 100.000 bambini, sia rifugiati che delle comunità locali ospitanti, e avrà una particolare attenzione per le bambine. Le attività comprenderanno la costruzione di 100 nuove aule, la formazione di circa 1.000 insegnanti, la costruzione di oltre 480 strutture igienico-sanitarie e la fornitura di migliaia di nuovi libri di testo. I fondi inoltre saranno impiegati per aiutare a garantire il diritto allo studio anche a categorie più svantaggiate come bambini con disabilità e giovani mamme grazie ad esempio alla fornitura di dispositivi di assistenza come apparecchi acustici e libri di testo in braille e fornendo supporto psicosociale.

All'inizio si realizzeranno corsi di educazione primaria e programmi di educazione accelerata (AEP), che aiutano i bambini che hanno perso anni di scuola a recuperarli concentrando in soli tre anni, attraverso un currucula apposito, la formazione primaria.

17 importanti organizzazioni sono coinvolte nella realizzazione delle attività educative previste: AVSI, African Women and Youth Action Development (AWYAD), African Partners per la povertà infantile (APPCO), Catholic Relief Services, Education Local Expertise Centre Uganda (ELECU), Finn Church Aid, Humanity & Inclusion, Jesuit Relief Services, Luigi Institute of Higher Education, Norwegian Refugee Council, Palm Corps, Plan International, Save the Children, Child Street, UNESCO, War Child Canada, Windle International Uganda e ZOA.

I fondi saranno gestiti dal consorzio delle ONG e dall'UNHCR, in stretto coordinamento con il ministero dell'educazione e dello sport ugandese. Le attività inizieranno a gennaio e copriranno nove dei 12 distretti che ospitano rifugiati in Uganda.

L'ERP è un piano unico nel suo genere a livello mondiale e pensato per rispondere alla più grande crisi educativa che investe i rifugiati nel continente africano. L'Uganda ospita oltre 1,1 milioni di rifugiati, e almeno il 57% dei bambini rifugiati e il 34% dei bambini della comunità locale ospitante non frequanta la scuola. Le aule sono gravemente sovraffollate e non ci sono abbastanza insegnanti, libri di testo o altri materiali.

Il budget totale dedicato all'ERP è di 389 milioni di dollari divisi in tre anni e mezzo. Se interamente finanziato, il progetto fornirà un'educazione di qualità a 567,500 studenti delle comunità di rifugiati e ospitanti. Il finanziamento del fondo Education Cannot Wait rappresenta il primo passo per raggiungere questo obiettivo, ma è necessario il sostegno da parte di altri donatori.

L'ERP, guidata dal governo ugandese come parte del Quadro Generale di Risposta ai Rifugiati (CRRF), mira a passare da un'ottica di intervento di emergenza a un approccio più sostenibile e integrato che affronti i bisogni umanitari immediati ma anche gli investimenti a lungo termine verso il recupero e lo sviluppo della persona.