Uganda. 6mila famiglie si preparano a lasciare le loro case per la realizzazione della superstrada Kampala-Jinja

Data 06.08.2020

Chiunque può immaginare cosa significhi lasciare un posto che da sempre ha chiamato casa. Ma per chi vive in una baraccopoli, questa situazione è ancora più difficile da gestire.

Tra pochi mesi inizierà la costruzione della Kampala-Jinja Expressway, un'autostrada a quattro corsie che sostituirà l'attuale collegamento tra la capitale ugandese e la città Jinja, una delle strade più congestionate del paese.

Per realizzare l'autostrada più di 6mila famiglie degli slum a est di Kampala saranno costrette a lasciare la propria casa.

2020. Uganda (Cities Alliance). No One Worse Off Project 2. Bernard
2020. Uganda (Cities Alliance). No One Worse Off Project 3. Gladys

“Spero di poter comprare un terreno a un prezzo conveniente a Nakifuma (paese a 20 chilometri da Kampala), per costruire una casa migliore per i miei figli. Ci preoccupa molto dover iniziare una nuova vita in un posto sconosciuto, i miei figli perderanno i loro amici” racconta Gladys Auma, 65enne, residente nello slum di Kasokoso.

Bernard Twijukye, 41 anni, che vende patate nel suo quartiere a Kireka D, è invece preoccupato perché non gli rimarrà alcuna fonte di sostentamento per poter mantenere i quattro figli e la moglie.

Gladys e Bernard sono due membri delle 300 famiglie che stiamo aiutando in questo momento difficile grazie al progetto No One Worse Off, finanziato dall’Unione europea e implementato in partnership con Cities Alliance.

L'obiettivo di AVSI è identificare, tra le 6.177 famiglie che vivono negli undici slum di Kampala dove verrà attuato l'esproprio, quelle maggiormente vulnerabili e sostenerle. Anche durante il lockdown imposto per l'emergenza COVID-19, gli assistenti sociali di AVSI hanno continuato ad incontrarle, per capire la loro situazione e per sviluppare piani adeguati alle loro necessità nei sei mesi a disposizione, prima che inizi l'esproprio.

Ogni nucleo famigliare riceverà una somma in denaro (81 dollari statunitensi) per il trasloco, l’affitto di una nuova casa e l'acquisto di beni di prima necessità. Anche dopo il trasfermento AVSI seguirà tutte le persone coinvolte, grazie a una rete di assistenti sociali incaricati di dare tutto il sostegno psicologico necessario per affrontare questo cambiamento e scongiurare la possibilità che la loro vita - già difficile nello slum - possa peggiorare.