Chiunque può immaginare cosa significhi lasciare un posto che da sempre ha chiamato casa. Ma per chi vive in una baraccopoli, questa situazione è ancora più difficile da gestire.
Tra pochi mesi inizierà la costruzione della Kampala-Jinja Expressway, un'autostrada a quattro corsie che sostituirà l'attuale collegamento tra la capitale ugandese e la città Jinja, una delle strade più congestionate del paese.
Per realizzare l'autostrada più di 6mila famiglie degli slum a est di Kampala saranno costrette a lasciare la propria casa.
“Spero di poter comprare un terreno a un prezzo conveniente a Nakifuma (paese a 20 chilometri da Kampala), per costruire una casa migliore per i miei figli. Ci preoccupa molto dover iniziare una nuova vita in un posto sconosciuto, i miei figli perderanno i loro amici” racconta Gladys Auma, 65enne, residente nello slum di Kasokoso.
Bernard Twijukye, 41 anni, che vende patate nel suo quartiere a Kireka D, è invece preoccupato perché non gli rimarrà alcuna fonte di sostentamento per poter mantenere i quattro figli e la moglie.
Gladys e Bernard sono due membri delle 300 famiglie che stiamo aiutando in questo momento difficile grazie al progetto No One Worse Off, finanziato dall’Unione europea e implementato in partnership con Cities Alliance.
L'obiettivo di AVSI è identificare, tra le 6.177 famiglie che vivono negli undici slum di Kampala dove verrà attuato l'esproprio, quelle maggiormente vulnerabili e sostenerle. Anche durante il lockdown imposto per l'emergenza COVID-19, gli assistenti sociali di AVSI hanno continuato ad incontrarle, per capire la loro situazione e per sviluppare piani adeguati alle loro necessità nei sei mesi a disposizione, prima che inizi l'esproprio.
Ogni nucleo famigliare riceverà una somma in denaro (81 dollari statunitensi) per il trasloco, l’affitto di una nuova casa e l'acquisto di beni di prima necessità. Anche dopo il trasfermento AVSI seguirà tutte le persone coinvolte, grazie a una rete di assistenti sociali incaricati di dare tutto il sostegno psicologico necessario per affrontare questo cambiamento e scongiurare la possibilità che la loro vita - già difficile nello slum - possa peggiorare.