Sud Sudan. Il progetto per rafforzare le comunità agro-pastorali nelle zone di frontiera

Data 19.03.2019

Dall'ultimo rapporto della Integrated Food Security Phase Classification (IPC) risulta che quasi 7 milioni di persone in Sud Sudan sono a rischio malnutrizione acuta (dati Gennaio - Luglio 2019).

L'IPC è un'analisi riguardante la sicurezza alimentare realizzata in coordinamento tra governi, agenzie delle Nazioni Unite, società civili e ong, tra cui AVSI per i dati del Sud Sudan. AVSI è presente negli stati di Lakes e Eastern Equatoria in cui, stando all'IPC, più del 50% della popolazione sta affrontando una grave emergenza alimentare dovuta a un conflitto che dura dal 2013, una produzione agricola insufficiente, una popolazione in continuo spostamento e condizioni climatiche sfavorevoli (si alternano lunghi periodi di siccità e inondazioni).

In questo contesto AVSI e la FAO nel luglio 2018 hanno avviato il progetto “Strengthening the Resilience of Pastoral and Agro-Pastoral Communities in South-Sudan cross-border areas with Sudan, Ethiopia, Kenya and Uganda”, finanziato dall’Unione Europea.

IPC Mappa Sud Sudan Sicurezza Alimentare

Gli obiettivi del programma sono: l'aumento della sicurezza alimentare e nutrizionale con un perfezionamento dei sistemi di allerta rapida; il rafforzamento dei sistemi di prevenzione, individuazione e controllo delle malattie transfrontaliere animali (TAD); la crescita e diversificazione della produzione agricola con un accesso facilitato al mercato transfrontaliero; il miglioramento nella gestione delle risorse naturali nelle aree di confine.

Tra le attività proposte:

  • diffusione di informazioni di qualità per rafforzare le politiche di sicurezza agricola e alimentare;
  • incremento nella raccolta dati, nella gestione delle informazioni e nei sistemi di monitoraggio riguardanti l'agropastorizia;
  • formazione di 150 Community Animal Health Workers (CAHWs) per la prevenzione e il controllo delle malattie del bestiame più frequenti nelle zone di confine;
  • vaccinazione di 200.000 capi di bestiame e somministrazione di trattamenti antiparassitari per 42.250 animali;
  • creazione di sistemi di allerta rapida sulla diffusione di malattie transfrontaliere animali;
  • organizzazione di workshop e seminari sui temi della prevenzione e del controllo di malattie animali, per una sensibilizzazione a livello statale, regionale e comunitario;
  • rinnovamento delle infrastrutture utilizzate nel settore agro-pastorale, impiegando manodopera locale (60 famiglie);
  • diversificazione della produzione agricola per un migliorato accesso al mercato;
  • formazione di 1.940 famiglie su tecniche e pratiche per favorire la sicurezza alimentare e le attività generatrici di reddito;
  • miglioramento della produzione agricola di 1000 famiglie;
  • supporto alle comunità locali nella pianificazione e gestione delle risorse naturali.

AVSI lavora in Sud Sudan dal 1992 e con questo progetto, in due anni, vuole contribuire al rafforzamento della resilienza delle comunità agro-pastorali e alla conseguente riduzione degli spostamenti forzati e delle migrazioni irregolari nelle regioni al confine con Sudan, Etiopia, Kenya e Uganda.