“La nostra sfida è permettere a tutti i bambini siriani di andare a scuola”, racconta dal Libano il responsabile di AVSI Marco Perini, all'indomani della conferenza alla Farnesina sull'emergenza umanitaria, in cui il ministro degli Esteri Emma Bonino ha lanciato un appello affinché “si giunga a una soluzione per la popolazione”.
“Non possiamo più accettare quello che sta accadendo". Ha detto lunedì 3 febbraio il ministro degli Esteri Emma Bonino, aprendo alla Farnesina il summit alla presenza del vice segretario generale delle Nazioni Unite, Valerie Amos e del Commissario Europeo per gli Aiuti Umanitari, Kristalina Georgieva.
“C'è un'estrema urgenza di intervenire, siamo preoccupati per la crescente instabilità che minaccia non solo la regione ma il mondo intero", ha aggiunto parlando della crisi siriana come “la più grande tragedia umanitaria della nostra epoca per numero di civili coinvolti”. “Ogni giorno – ha concluso il Ministro - dobbiamo fare un appello affinché si giunga a una soluzione per la popolazione".Dall'inizio della guerra, 130mila persone sono morte a causa degli scontri tra esercito e ribelli, 6,8 milioni sono stati costretti a fuggire dalle loro case. Buona parte dei rifugiati siriani, 2,3 milioni secondo le ultime stime, hanno scelto di cercare scampo all'estero, in Libano, Giordania e Turchia.
Fondazione AVSI, rinnova il suo impegno a favore dei profughi siriani in Libano e Giordania, paesi dove è fortemente impegnata a fornire assistenza alimentare, medica e, soprattutto, educativa. “C'è un dato da tenere sempre presente – spiega Marco Perini, responsabile di AVSI per tutte le attività di accoglienza profughi in Libano - degli oltre due milioni e mezzo di persone in fuga dalla Siria, la metà sono bambini. Questi bambini da almeno due anni hanno perso il diritto alla scuola o, se non l'hanno perso, è stato comunque molto limitato. Quindi la nostra sfida, oggi, è permettere a quanti più bambini possibile di andare a scuola”.
Affinché possano condurre una vita il più possibile dignitosa, AVSI offre ai rifugiati nel campo di Marj El Kok, nel sud del Libano, un supporto a 360 gradi, con particolare attenzione all'educazione. Lo scorso anno, AVSI Libano e UNICEF hanno portato avanti insieme per nove mesi un progetto di emergenza a supporto dell'educazione e protezione dell'infanzia nel sud del Libano. L'iniziativa ha coinvolto più di 2.000 bambini siriani e libanesi attraverso attività educative formali ed informali, supporto psico-sociale e formazione di 75 tra educatori ed insegnanti.
Emergenza Siria, il diario dal campo