Scuola primaria in Mozambico. Perché puntare sulla qualità

Data 02.10.2017

Negli ultimi decenni l’impegno del governo e della società civile mozambicana per la realizzazione del diritto universale all’istruzione ha permesso al paese importanti progressi: grazie a politiche orientate ad aumentare l’accesso alle scuole primarie e secondarie, da 3,6 milioni di iscritti nel 2003 si è passati a 6,7 nel 2014. Nonostante questo, ancora oggi due bambini mozambicani su dieci non frequentano la scuola primaria; ugualmente allarmante, si calcola che gli obiettivi di apprendimento del primo ciclo, inclusi quelli più elementari di alfabetizzazione e calcolo, non siano raggiunti dal 70 per cento degli studenti del Mozambico.

In Mozambico il tasso di scolarità nell’insegnamento primario si attesta soltanto all’80 per cento, scendendo fino al 12 per cento per la scuola secondaria (ad esclusione della formazione professionale), con importanti variazioni regionali e tra zone urbane e rurali. Il fenomeno dell’abbandono degli studi interessa il 7,5 per cento degli studenti nel primo ciclo della scuola primaria, in particolar modo bambine e ragazze; tuttavia, è in riduzione il gap di genere nelle iscrizioni scolastiche, specialmente nella scuola primaria, dove il rapporto tra studentesse e studenti è 0,96.

Ad oggi si stima che il 45 per cento della popolazione mozambicana abbia meno di 15 anni: la pressione demografica insiste su un settore che soffre già di gravi carenze infrastrutturali. Per farvi fronte, le scuole primarie organizzano fino a tre turni di lezione giornalieri, ciascuno della durata di cinque ore, con classi numerose che possono arrivare fino a cento studenti. A ciò si aggiunge la carenza di personale docente qualificato e la scarsità di aggiornamento, cui si accompagnano incentivi e stipendi sotto la media degli impiegati pubblici.

Risulta perciò indispensabile non soltanto sostenere la creazione, riabilitazione ed equipaggiamento di strutture scolastiche al fine di garantire l’accesso alla formazione per il più alto numero di studenti, ma anche e soprattutto per rafforzare la qualità dell’insegnamento
e la motivazione del corpo docente.

A questo scopo, la Cooperazione italiana in Mozambico sostiene due importanti iniziative realizzate da organizzazioni della
società civile. Presente nel paese da più di vent’anni, l’Ong Avsi sta realizzando un progetto cofinanziato dall’Aics sulla promozione della scolarizzazione primaria nel distretto urbano di Nhlamankulu.
Iniziato a gennaio 2016 e radicato nell’esperienza maturata dall’organizzazione nel quartiere informale di Chamanculo, il progetto interviene su tre piani interconnessi: scolastico, istituzionale e comunitario. A giugno scorso, alla presenza dell’ambasciatore Marco Conticelli e del viceministro dell’Educazione e dello Sviluppo umano Armindo Ngunga, sono state inaugurate le aule ricostruite e la nuova struttura realizzata presso una scuola del quartiere, che riunisce ben 2 mila studenti: ora le lezioni potranno durare tutta la mattina, come previsto dal curriculum didattico, e non più solo due ore a causa dei turni tra le classi.

In questa scuola “pilota” Avsi organizza doposcuola e ripetizioni, attività di supporto alle famiglie vulnerabili e formazione dei genitori e della comunità per incentivarne la partecipazione nell’educazione di bambini e ragazzi. In questa e in tutte le altre 18 scuole del distretto hanno luogo attività di formazione professionale e motivazionale dei professori.

“Nella nostra esperienza è fondamentale garantire un accompagnamento continuo agli insegnanti perché si sentano responsabili ed attori protagonisti del percorso formativo degli alunni”, dice Martina Zavagli, responsabile Avsi per il Mozambico.