Grazie alla collaborazione di Fondazione AVSI, ATS pro Terra Sancta e CTS Custodia di Terra Sancta, con il patrocinio della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, sono state inaugurate l'11 marzo all'Università di Betlemme due mostre scientifiche - già presentate al Meeting di Rimini – che raccontano un modo nuovo e appassionato di vivere la matematica e l'astronomia.
L'iniziativa fa parte del progetto del Ministero degli Affari Esteri “Sostenere l'emergenza educativa nei Territori dell'Autonomia Palestinese ”, sostenuto da Fondazione AVSI, ATS pro Terra Sancta e Custodia di Terra Sancta, e proprio l'educazione è stata protagonista assoluta della giornata di inaugurazione.
A presentare le mostre, “Da uno a Infinito. Al cuore della matematica” e “A che tante facelle? La ViaLattea tra scienza, storia e arte”, sono stati Michael Sansur, Vice Presidente Esecutivo dell'Università di Betlemme, Davide La Cecilia, Console Generale Italiano per i Territori Palestinesi, Alberto Repossi, responsabile dei progetti per la Fondazione AVSIe Luca Montecchi, Preside del liceo scientifico Sacro Cuore di Milano e curatore delle mostre insieme agli esperti italiani Marco Marengon e Stefano Aime, e Dott. Haifa Kunkar, preside della Facoltà di Scienze dell'Università.
Ognuno di loro ha tenuto un discorso di presentazione e di ringraziamento a tutte le parti coinvolte, ricordando come la scienza sia uno strumento con il quale l'uomo può indagare la realtà che lo circonda e porsi anche delle domande esistenziali sulla propria realtà.
Ad ascoltare i discorsi introduttivi, prima di visitare le due splendide esibizioni, molti studenti dell'università di Betlemme e anche diversi presidi di scuole secondarie locali, i cui studenti verranno in seguito a visitare le mostre, oltre a rappresentanti del Ministero dell'Educazione di Betlemme e Gerusalemme Est.
Conclusi gli interventi, dopo una citazione di Pio XII sulla scienza che “quanto più avanza, tanto maggiormente scopre Dio, quasi Egli stesse vigilando in attesa dietro ogni porta che la scienza apre”, è stato tagliato il nastro, e studenti e invitati hanno potuto seguire le due mostre.
L'educazione per questi ragazzi e ragazze è uno strumento fondamentale per la loro libertà sui cui, è evidente, bisogna continuare a scommettere.
Le mostre rimarranno a disposizione delle scuole e università palestinesi che potranno prenotarle e usarle per la didattica dei propri studenti.
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