a cura di Chiara Nardinocchi - Repubblica. Foto di Andrea Signori
E' passato un quarto di secolo da quando Avsi è arrivata in Ruanda: un paese straziato dal genocidio più sanguinoso dei tempi moderni. Oggi il paese è in forte crescita economica. Tuttavia gran parte della popolazione affronta ancora le conseguenze del conflitto ed enormi difficoltà per mancanza di accesso ad acqua, cibo e istruzione.
Da interventi di emergenza umanitaria l'ong ora promuove progetti di sviluppo sostenibile per contribuire alla trasformazione sociale ed economica del paese con un'attenzione particolare alle pari opportunità, tramite progetti che promuovono l’emancipazione femminile e la lotta alla violenza sulle donne
Lorette Birara, responsabile AVSI Rwanda
Nelle foto i volti e le storie di chi è nato negli anni '90, persone che hanno vissuto in prima linea le conseguenze di quel periodo che ha macchiato per sempre la storia del paese e il suo presente. "Nella nostra esperienza - continua Birara - abbiamo visto come le cooperative giochino un ruolo essenziale nella società, in quanto sono imprese che creano opportunità lavorative ma non solo. Sono fondate su principi etici e incentrate sulle persone, e per questo contribuiscono all’uguaglianza, alla giustizia sociale e alla condivisione di valori democratici".