Il 25 febbraio, presso l'Hotel Double Tree di Pointe Noire, è stata celebrata ufficialmente la chiusura del progetto "Miglioramento dell’accesso alle cure e al sostegno in favore dei bambini e degli adolescenti affetti da HIV e delle loro famiglie a Pointe-Noire", finanziato dall'Unione Europea e avviato da AVSI il 1 marzo 2016 in partnership con le ong locali Avenir Positif, Tayuwana e CJESS (Club dei giovani per l’educazione sessuale e della salute).
Scopo essenziale del progetto era garantire un migliore accesso alle cure per donne, bambini e adolescenti con HIV, assicurare il supporto educativo, psicosociale ed economico e incentivare lo sviluppo delle capacità personali in un paese in cui il problema HIV/AIDS rimane rilevante.
Secondo l’ultimo rapporto di UNAIDS (Global Aids Update 2019 - luglio 2019), infatti, ben 770.000 persone sono morte nel mondo nel 2018 a causa dell’HIV, in particolare nell’Africa occidentale e centrale, a causa della mancanza di diagnosi precoci, strumenti diagnostici, terapie antiretrovirali e consapevolezza della malattia.
Lo staff di AVSI, coadiuvato dai partner locali, ha implementato attività volte all'accompagnamento psicologico e psicosociale dei beneficiari sia mediante periodiche visite domiciliari a donne in difficoltà sia con l'attuazione di Gruppi di Parola per bambini e adolescenti o per genitori. Inoltre, ha realizzato una sala informatica per lo svolgimento di corsi di formazione e incentivato 160 attività generatrici di reddito nel campo agropastorale, della produzione e del commercio.
Durante la celebrazione, a cui hanno partecipato Karl Rewart per la Delegazione Europea, il console onorario italiano a Pointe Noire Domenico Giostra, alcune autorità locali e Caterina Cipriani - coordinatrice AVSI – sono stati presentati i risultati ottenuti nei primi 42 mesi sui 48 previsti. A sei mesi dalla scadenza del progetto, la maggior parte degli obiettivi era già stata raggiunta o superata e il numero dei beneficiari ammontava a 3592.
Il mio augurio è che le OSC locali facciano tesoro delle esperienze maturate con noi in questi anni grazie al progetto e in futuro siano in grado di muoversi autonomamente per riuscire a ottenere i finanziamenti necessari ad aiutare i beneficiari, in particolar modo le persone affette da HIV
Caterina Cipriani