Si è tenuta ad Oxford (Gran Bretagna), dal 13 al 15 settembre, la Conferenza internazionale sull'educazione e lo sviluppo (UKFIET Conference).
AVSI era presente nella persona di Alfred Agaba Biribonwa, educatore del PCE (Permanent Center for Education) di Kampala, Uganda, che ha illustrato il paper “Education in Emergencies as a Catalyst to Peace and Development: The Essential Role of a Community of Adults” (Ovvero “L'educazione nelle situazioni di emergenza come catalizzatore per la Pace e lo Sviluppo: il ruolo essenziale di una comunità di Adulti”).
Un'occasione di confronto importante, dove Alfred ha potuto presentare l'approccio di AVSI al recupero psicosociale dei bambini in Nord Uganda, sottolineando il ruolo essenziale della figura adulta nella vita di questi bambini.
“Mi è stata data la possibilità di descrivere i nostri interventi con gli insegnanti sostenuti dal progetto delle Fondazioni4Africa in Nord Uganda e il loro cambiamento nello svolgere il loro ruolo educativo di adulti”, racconta Alfred. “Il PCE aveva già mostrato questo approccio al recupero psicosociale attraverso l'educazione, istituendo scuole modello a Kitgum e Kampala. Lì gli insegnanti hanno frequentato una serie di corsi di formazione utili a creare un approccio educativo di tipo familiare, coscienti dei traumi che la maggior parte dei bambini iscritti alle scuole aveva subito”. Il PCE è una realtà educativa nata in Uganda nel 2002 per rispondere all'emergenza educativa in Africa con formazione agli insegnanti, seminari e incontri e corsi di aggiornamento. Oggi sostiene la formazione educativa degli adulti anche nel campo profughi di Dadaab (Kenya) e nei paesi in cui opera ha già formato più di 14.000 persone tra cui professori universitari, insegnanti, dirigenti scolastici, genitori, guardie carcerarie, assistenti sociali, medici, infermieri.
Alfred spiega ancora: “Al pubblico di Oxford ho portato come esempio la scuola superiore “Luigi Giussani”, dove questo approccio ha cambiato la vita di molti bambini, facendo quasi dimenticare loro le loro vite drammatiche, grazie ad una comunità di insegnanti che è stata aiutata ad apprendere come accogliere il bambino, senza porre nessuna limitazione”.
Un metodo di lavoro che non è passato inosservato nemmeno a Lori Heinger, moderatore della sessione di studio della Conference: “Quello presentato è un approccio diverso dalla terapia tradizionale e rende i bambini protagonisti. E' interessante notare come l'attenzione sugli adulti trascenda automaticamente verso la persona traumatizzata. Conosco AVSI e le sue attività in Nord Uganda, ho trascorso un periodo in Uganda e voglio visitare il PCE la prossima volta che ci andrò. Sono stata dappertutto, anche negli Stati Uniti, ma credo che questo sia un approccio nuovo e interessante che dobbiamo provare”.
Alla fine della presentazione, in molti hanno avvicinato Alfred per conoscerlo, saperne di più delle opere e del lavoro da lui presentato. Anche la responsabile per l'educazione della United Nation Association degli Stati Uniti, Ms. June Gorman, ha espresso gratitudine per l'esistenza di un centro in Uganda che promuove un paradigma educativo simile a quello che lei desidera per gli Stati Uniti. La Conferenza si è dimostrata quindi di notevole utilità per lo scambio di esperienze e metodologie così necessario in un ambito entusiasmante ma anche estremamente delicato come è quello dell'educazione in emergenza.
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