Ogni bambino ha diritto all’educazione. Anche in Siria

Data 12.03.2020

Dopo nove anni di conflitto, la situazione in Siria rimane una delle più gravi crisi del nostro tempo e i bambini ne stanno pagando il prezzo più alto. In Siria oltre 5,8 milioni di bambini in età scolare e circa 245.000 insegnanti hanno bisogno di assistenza per il settore educativo. 2,1 milioni di bambini non vanno a scuola e altri 1,3 milioni rischiano di non andarci più: più di una scuola su tre è danneggiata o distrutta (United Nation Humanitarian Needs Overview 2019).

A causa della mancanza di aule, le classi sono sovraffollate, l'insegnamento è messo a dura prova e l'efficacia delle lezioni compromessa.

Per garantire l'accesso a un'educazione di qualità, in un contesto accogliente e sicuro AVSI Siria ha avviato un nuovo progetto educativo, finanziato dal fondo SHF dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Syrian Humanitarian Funds - OCHA) rivolto a 1000 bambini nel sottodistretto di Nashabieh nella Ghouta Orientale, nella zona rurale di Damasco.

In partnership con la Mezzaluna Rossa Araba Siriana (SARC) e in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, ristruttureremo quattro scuole della zona e attiveremo attività sia per i bambini - corsi di recupero, sostegno piscosociale - sia per gli insegnanti e i volontari.

Recentemente Lucia Castelli, Senior Child Protection Advisor AVSI e la consulente psicosociale Selim Mawad hanno tenuto a Damasco un corso per il team AVSI Siria, i volontari della SARC e gli insegnanti su come aiutare i bambini ad affrontare le loro paure e difficoltà.

"Il sostegno psicosociale – spiega Lucia Castelli – è un bisogno naturale e necessario per le persone che soffrono di una crisi prolungata, soprattutto per i bambini: secondo i dati dell'UNICEF sono circa quattro milioni, la metà dei bambini che vivono in Siria. Per garantire l'accesso all'istruzione formale e non formale dobbiamo potenziare le capacità del sistema educativo e degli insegnanti di fornire anche un sostegno psicosociale, è di questo che abbiamo parlato in questi giorni. Abbiamo condiviso l'approccio AVSI con SARC e MoE e iniziato a pianificare le attività".