Nader, un papà alla scoperta della didattica a distanza nel campo profughi di Beddawi

Data 30.07.2020

La vita non è più stata la stessa per Nader da quando, qualche anno fa, è morta sua moglie. Vivere senza di lei nel campo profughi di Beddawi (vicino alla città di Tripoli, nel nord del Libano) è, per sua stessa ammissione, la sfida più ardua che abbia mai dovuto affrontare: "Lo ammetto, è difficile, soprattutto se devi crescere due bambini piccoli. A quest'età hanno bisogno della madre".

Assieme ai figli Abdalraheem e Abdulrahman, Nader in questo periodo sta usando il programma di didattica a distanza per i bambini dai 3 ai 6 anni “Imparo da casa” fornito dalla organizzazione Seenaryo al progetto Back to the Future implementato in Libano da AVSI insieme a Terres des Hommes e WarChild Holland.

Dopo la chiusura a causa del Covid di tutti i centri educativi del campo dove condivide la sua piccola casa con un amico, Nader ha dovuto smettere di lavorare per badare ai suoi bambini. Prima non si era occupato molto della loro istruzione, ma quando con il lockdown ha passato più tempo a casa, ha iniziato ad aiutarli nelle lezioni. Una cosa che gli è piaciuta molto di più di quello che avrebbe mai pensato.

Il progetto "Back to the Future" mira a fornire un ambiente protettivo e l'accesso a opportunità educative a 16.955 bambini vulnerabili sia siriani sia libanesi. Tra gli interventi previsti per il triennio 2019-2021, oltre alle attività scolastiche ed extrascolastiche, la riqualificazione di scuole pubbliche e centri educativi. Il progetto è sostenuto dal fiduciario regionale dell'Unione europea in risposta alla crisi siriana e implementato da un consorzio di tre ong: AVSI, War Child Holland e Terre des Hommes Italia.

Il programma "Imparo da casa", infatti, è basato sul gioco e seguire le lezioni risulta molto divertente. Nader si è presto reso conto che il programma lo stava effettivamente aiutando a migliorare la comunicazione con i figli, dato che tutti e tre si divertivano e trascorrevano insieme il tempo di qualità di cui avevano bisogno. Così ha deciso di chiedere delle lezioni extra, si è rivolto al coordinatore del centro ed è riuscito a pianificare due o tre lezioni in più a settimana. Ora dedica quasi tutta la sua giornata all’istruzione dei figli e incoraggia tutti i padri a seguire il suo esempio.

“Ad essere onesti è stato un viaggio molto difficile, ma estremamente gratificante. Ho capito di essere in grado di prendermi cura dei miei figli e di poter fornire loro la migliore istruzione di cui hanno bisogno” conclude Nader.