Mozambico, un seminario per il lavoro dei giovani di Maputo

Data 27.08.2014
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A Maputo un seminario ha riunito donatori, imprese, organizzazioni e rappresentanti del governo, in cerca di una “ricetta” contro la disoccupazione, nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione Europea.

"Quando vengono e mi dicono 'sono qui per cercare un impiego', io rispondo 'allora avete sbagliato posto. Qui non c'é impiego, c'é lavoro”. Cosí ha iniziato il suo intervento il Dott. Mario da Graça Machungo, ex primo Ministro mozambicano ed attuale presidente della Millenium Bim, la maggiore Banca del paese. Ha poi continuato: “E questo fa tutta la differenza del mondo. Perché l'impiegato è colui che può stare tutto il giorno seduto sulla sedia, masticando un chewingum e leggendo il giornale, mentre il lavoratore è colui che svolge il suo compito con responsabilità”.

Si é aperto cosí il seminário “I giovani e il mondo del lavoro: in attesa o alla ricerca di opportunitá?” organizzato nell'ambito del progetto co-finanziato dall' Unione Europea per l´orientamento e l´inserimento nel mondo del lavoro di 600 giovani del Bairro di Chamanculo C, alla periferia di Maputo. Il progetto integra la formazione professionale dei ragazzi con una formazione umana che li aiuti a comprendere il proprio valore come componente fondamentale della vita dell´uomo adulto.

Il seminario è stato un'occasione importante e rarissima per mettere insieme donatori, imprese, organizzazioni no profit, rappresentati del governo e delle istituzioni e gli stessi artigiani e ragazzi dei quartieri informali di Maputo. Sono stati proprio loro, numerosissimi, coloro che hanno posto piú domande, curiosi di sapere se esiste una “ricetta” per poter trovare un lavoro.

Si sono susseguiti una serie di interventi che hanno visto come protagonisti, tra gli altri, l'assessore per l'educazione, la cultura e lo sport della citta di Maputo Prof. Simao Mucavele e la Responsabile delle risorse umane del gruppo Pestana (settore turistico) Dott.ssa Silvia Ferreira.

Tutti hanno sottolineato l'importanza del fattore umano. Fondamentale, ancora prima delle conoscenze tecniche, perché i ragazzi possano entrare nel mondo del lavoro e possano poi rimanerci. Un mestiere lo si puó imparare. Ma bisogna avere la volontà di impegnarsi, lo spirito di sacrificio per poter coltivare i propri talenti e andare a fondo della propria vocazione. Questa é “la ricetta” che i ragazzi cercavano! Questo é ció che cerchiamo di trasmettere loro durante il corso di formazione umana. Adesso a loro la palla.

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