Dopo le prime attività di risposta all’emergenza, l’azione di AVSI si sposta verso interventi di più lungo respiro nella regione di Sofala, la più colpita dal ciclone Idai in Mozambico. Parte così un progetto di emergenza per rafforzare il sistema educativo nei distretti di Beira e Nhamatanda, riaprire 22 scuole della provincia e riportare così a scuola oltre 30mila bambini e studenti.
L’intervento rientra in un più ampio programma di educazione in aree di emergenza gestito dal fondo Education Cannot Wait che ha finanziato questo progetto per circa 700mila dollari.
Tra le attività previste:
- la ristrutturazione e la riabilitazione di 22 scuole elementari, 6 a Beira e 16 nel distretto di Nhamatanda
- training per 174 insegnanti sul supporto psicologico dei bambini
- creazione di 22 centri comunitari per facilitare il supporto ai più vulnerabili (disabili e orfani)
- distribuzione di oltre 750 kit scolastici, ricreazionali e di libri nelle scuole coinvolte nel progetto.
Le scuole sono tra le infrastrutture più colpite da Idai. Alcune sono state distrutte o rese inagibili direttamente dal ciclone, molte altre invece sono state usate per settimane come centri di accoglienza per le persone sfollate. Con il nostro intervento vogliamo contribuire a restituire un'educazione di qualità agli studenti di questa regione, anche in un contesto di emergenza.
Martina Zavagli, responsabile AVSI in Mozambico
Contestualmente, AVSI in Mozambico prosegue nel suo lavoro di supporto agli sfollati del ciclone Idai con attività child protection e di distribuzione di kit di prima necessità alle famiglie di uno dei campi per sfollati della provincia, quello di Sao Pedro.
Grazie al finanziamento di Cafod e di CEI, rispettivamente da 310mila e 100mila euro, AVSI distribuirà kit con beni primari (taniche per l’acqua, detergenti, saponi, pentole, piatti, bicchieri, posate, secchi, asciugamani) e con utensili necessari alla gestione dei rifugi temporanei (martelli, chiodi, lamiere, corde, utensili di costruzione)