Mi chiamo Holaa e vengo da Homs, in Siria. 7 anni fa ho dovuto lasciare il mio paese e adesso abito in Libano. Qui sto bene. Ma la Siria...
Holaa, studentessa del centro a Baalbek
Stamattina Elissar, Peter e io siamo a Baalbek, nel Libano nord orientale. Abbiamo fatto tre ore di macchina da Jounieh, la base di AVSI in Libano. Sulla strada abbiamo trovato diversi centimetri di neve.
Stiamo implementando un corso specifico sulla coltivazione di timo, ingrediente principale dello za'atar, e di altre piante aromatiche.
Stiamo collaborando con LOST (Lebanese Organization for Studies and Training), un partner locale che ci ha aiutato a identificare i beneficiari. Adesso siamo in una classe di 27 studentesse, tutte donne. Molte siriane, come Holaa.
Non importa con chi parliamo, che sia un insegnante, il direttore del centro che ci sta ospitando, i colleghi che ci hanno supportato a seguire il corso; è evidente l’interesse e il livello di partecipazione di queste ragazze.
Siamo andati nel giardino a fare la parte pratica. Si sono tutte preparate. Chi ha preso le piante, chi gli strumenti del lavoro.
Si inizia dalla preparazione del suolo. È la base di tutto, è così che si inizia per avere un buon raccolto.
Guardo queste ragazze e penso che anche il nostro lavoro quotidiano sia una sorta di preparazione del suolo. Cerchiamo di offrire opportunità e mostriamo loro delle possibilità che forse, fino ad ora, non avevano valutato.
Proviamo a seguirle e a far fiorire il loro potenziale, il loro interesse. È per questo che siamo qui. È per questo che facciamo questo lavoro.
Holaa ha gli occhi sognanti mentre mi parla della sua Homs. Ciò che possiamo fare per lei e le sue amiche del corso è rendere meno difficile il distacco dal loro paese e offrire loro un’istruzione che potranno sfruttare ovunque si trovino.