Libano: far fiorire la bellezza nel campo di Marjayoun

Data 19.10.2018

Stamattina sono stata nel sud del Libano, più o meno a 100 km da dove abito. Questa settimana ho girato tanto e oggi sono andata con la collega Elissar nel campo rifugiati di Marjayoun.

Vogliamo capire se possiamo organizzare dei corsi professionali agricoli all’interno dei campi.

Se i siriani hanno difficoltà a spostarsi e a raggiungere la scuola, la scuola va da loro. Concetto semplice.

Siamo stati accolti nella casa del capo della comunità. Questo campo in particolare è abitato da siriani che vi si sono insediati a partire da maggio 2018. Prima si trovavano in Bekaa, Libano centrorientale, vicino al confine con la Siria.

Da maggio, poche famiglie alla volta, si sono spostate e si sono stabilite qui.
In Libano l’accesso al lavoro è limitato a pochi settori, l’agricoltura ne è uno.

Negli anni abbiamo sviluppato diversi curriculum per organizzare corsi agricoli. Ne parliamo con il capo della comunità. Gli proponiamo diverse opzioni.
Non esita. Non ci pensa su.
È d’accordo. Ci sono tanti giovani che lavorano nei campi vicini, potremmo organizzare diversi corsi che potrebbero aumentare le loro capacità nel fare questi lavori.

Ma, quello che chiede, quello che condivide con noi, è di realizzare un corso di giardinaggio. E qualche materiale per creare un giardino proprio al centro del campo.
Fiori, alberi per fare ombra.

Un posto dove i tanti bimbi del campo possano giocare sotto gli occhi dei grandi e avere un po’ di normalità.

Perché nonostante abbiano dovuto lasciare le loro case e scappare, non hanno perso il senso della bellezza. Nonostante vivano in tende non hanno dimenticato che a volte basta poco per ricreare un senso di normalità.

E niente, stasera vado a dormire così, con un nuovo obiettivo per queste prossime settimane...

Libano Fausta Genovese

Impegnata in 26 insediamenti informali di profughi siriani, AVSI realizza progetti di sostegno a numerose famiglie siriane fuggite in Libano a causa della guerra. Le attività principali vertono sui temi dell'educazione e della protezione dell’infanzia. Attività che spaziano dal recupero scolastico, alla formazione per il personale docente delle scuole dell’area, all’assistenza psico-sociale per le famiglie dei minori più toccati dai traumi della guerra.