Tratto da Il Giornale, giovedì 29 novembre, di Gian Micalessin
Ho incontrato Samaan Daud , durante il mio ultimo viaggio in Siria. E' cresciuto e ha studiato in un seminario cattolico. Ha 42 anni, una moglie e due figli. Fino a prima dello scoppio della cosiddetta rivolta faceva la guida turistica. E' una persona mite, colta ed educata. Nei giorni passati assieme mi raccontava che anche lui un tempo sperava in un cambiamento, in una rivoluzione gentile capace di cambiare il regime e regalare democrazia al suo paese. Ieri mattina ho trovato nella mail questa sua lettera. Una lettera arrabbiata e disperata. Una lettera indirizzata a me e a tutti quelli che il cristiano Samaan considera i suoi amici italiani.
Di Samaan Daud da Damasco
Buongiorno cari amici era tanto che non vi scrivevo. Avevo deciso di non farlo più sapete perchè? Perchè ormai l'Occidente, Italia compresa, non vuole più ascoltare la nostra storia, non vuole più guardare l'altra faccia della verità.
Ma quello che è successo oggi nella zona di Damasco in cui abito mi spinge a scrivervi un paio di righe. Stamattina alle 6 italiane, le 7 qui a Damasco, io e la mia famiglia siamo stati risvegliati dall'esplosione di un'autobomba parcheggiata nella piazza principale di Jaramanah, il quartiere alla periferia sud di Damasco in cui abitiamo. Venti minuti più tardi è arrivato il secondo colpo. Una seconda autobomba molto più potente della prima, studiata per far più vittime possibili tra curiosi e soccorritori, è esplosa nello stesso posto. Di solito non vado a vedere questi disastri ma stavolta volta ci sono andato. Mi sono trovato di fronte ad un orrore indescrivibile attuato con il classico metodo di Al Qaida. Mentre vi scrivo i morti sono già 40 e i feriti 75.
Dopo aver visto tutto ciò ho una domanda da farvi. Il quartiere in cui vivo è abitato per il 62% da cristiani. Tutti gli altri sono sfollati sfuggiti dalla periferia di Damasco. I drusi e gli sfollati sono a favore della Siria, contro il fanatismo, l'ideologia salafista e i fratelli musulmani. Ma questo basta a giustificare un simile orrore? Perchè il braccio militare dell'Esercito Libero commette atti del genere?
A questo punto credo che la primavera araba sia stata solo un miraggio, una scusa per permettere l'imposizione di uno Stato religioso negli Stati arabi. A questo punto comincio a credere che l'Occidente - specialmente l'Inghilterra e la Francia - avesse un buon motivo per ospitare i capi dei "Fratelli Musulmani" fuggiti dalla Siria, Tunisia, Egitto negli anni ottanta. Oggi quelle persone sono tornate e hanno preso il potere in Tunisia ed Egitto. Ora stanno cercando di fare la stessa cosa anche qui in Siria.
Secondo voi perchè la Francia attacca tanto ferocemente la Siria? Secondo me la risposta è semplice. Vogliono tornare a dominare il Paese usando una nuova forma di colonialismo. Negli anni trenta e quaranta il loro uomo di fiducia era Taj al-Din al-Hasani, un islamista nominato primo ministro e presidente del Paese. Poche settimane fa suo nipote Ahmed Moaz al-Khatib Alhusaini è stato messo a capo della nuova alleanza dell'opposizione siriana formata in Qatar. Oggi la gran parte degli oppositori che stanno all'estero sono i figli dei Fratelli Musulmani. Credetemi, anch'io voglio che la Siria diventi più democratica e più libera, ma non voglio che diventi come l'Egitto, la Libia e la Tunisia.
Forse voi non lo sapete ma la gran parte dei cristiani sta fuggendo dalla Siria. Scappano perchè non credono nella violenza, non credono che il cambiamento possa arrivare con la guerra e il terrore. Non credono a chi predica la Jihad, semina morte e sogna di incontrare le vergini del Paradiso. Credetemi, per noi cristiani la situazione è ormai fin troppo chiara. Siamo diventati le vittime di un conflitto settario, di una guerra di religione dove le minoranze sono obiettivi leciti perchè considerate infedeli.
Scusatemi per queste parole, ma dopo quel che ho visto stamattina la rabbia è troppo forte. Dio protegga la Siria e tutti coloro che non credono nella violenza per raggiungere il cambiamento.
Tende: emergenza profughi siriani sono ormai quasi 400.000