
Le sfide dello sviluppo urbano in Mozambico, in relazione alla sostenibilità, al centro di un workshop organizzato da eni a Maputo lo scorso 27 giugno dal titolo “Operating responsibly within Mozambique's natural and social environment”.
Scopo del workshop, a cui hanno partecipato circa 70 persone, tra cui Fabrizio Trilli (eni East Africa), Sabina Ratti (eni), Emanuela Colombo (Department of Energy, Politecnico di Milano) e Alberto Piatti (AVSI), è stato condividere l'approccio di eni e fornire un'opportunità di dialogo sulle questioni chiave in tema di sostenibilità, in relazione al futuro sviluppo del Mozambico.
Il Mozambico è un Paese in rapido sviluppo con un tasso di crescita economica negli ultimi dieci anni di oltre il 7% e ricco di risorse naturali. Per aumentare la capacità produttiva del paese, il governo sta investendo in grandi infrastrutture e opere pubbliche. Le grandi imprese, attratte dalla crescita del Mozambico, sempre più decidono di investire nel paese, stimolando così un vero e proprio processo di crescita in una prospettiva di sviluppo sostenibile in tre dimensioni: ambientale, economica e sociale.
Questo nuovo interesse è motivo dell'aumento della migrazione verso le città che porta ad una maggiore densità delle aree già urbanizzate o delle aree peri-urbane prive di infrastrutture e servizi di base. Questi insediamenti sorgono spesso in zone non appropriate, sensibili all'erosione e alle inondazioni, causando e aggravando situazioni di rischio.
Pertanto, diventa necessario intervenire nello sviluppo urbano attraverso la pianificazione degli spazi aperti, il recupero delle aree vulnerabili e la riqualifica delle aree a rischio.
AVSI sta realizzando in Mozambico un intervento integrato negli insediamenti urbani informali grazie al progetto “Cooperazione Tecnica Trilaterale: Appoggio alla riqualificazione del quartiere di Chamanculo C", finanziato dalla Cooperazione italiana, brasiliana e Cities Alliance.
Si tratta di un progetto pilota che si propone di contribuire alla riqualificazione completa e urbanizzazione degli insediamenti informali della città di Maputo, attraverso il trasferimento e l'adattamento di esperienze sviluppate in Brasile negli ultimi 30 anni.
Alla base di questa metodologia c'è lo sviluppo umano e il miglioramento della qualità della vita attraverso la valorizzazione del capitale sociale delle famiglie e della comunità.
Lo sviluppo è sostenibile se ha come punto di partenza il talento e il desiderio della persona e come punto di arrivo la reale necessità della persona, perché questa possa soddisfare i propri bisogni umani. In questo percorso le organizzazioni della società civile sono "l'ultimo miglio"cioè il necessario collegamento tra l'infrastruttura sociale che genera beni e servizi e l'individuo.