Nonostante la costituzione ivoriana ne vieti la pratica, in Costa d’Avorio due donne su cinque sono vittime di mutilazioni genitali, mentre nelle regioni a nord e a ovest del paese il fenomeno interessa quasi il 75% delle donne.
È qui che negli ultimi due anni AVSI ha lavorato per sensibilizzare la popolazione, sostenendo istituzioni, organizzazioni e leader locali, riconosciuti dalla comunità, grazie al sostegno dell'Unione europea e del Ministero della famiglia, della donna e dei minori ivoriano.
Elemento chiave è stato il coinvolgimento dei capi tradizionali e religiosi più vicini alle popolazioni locali che hanno permesso di avvicinare molti villaggi e incontrare tutte le fasce della popolazione allo scopo di trasmettere un unico messaggio: è necessario abbandonare le pratiche delle mutilazioni genitali femminili perché hanno un impatto nefasto sull'integrità fisica e psicologica delle donne.
Sono innumerevoli gli insegnamenti riguardo alla protezione della donna e al rispetto che dobbiamo avere per la sua integrità. Ogni forma di violenza è contraria all’etica e alla morale islamica. Quale religione può tollerare di imporre un tale dramma a una donna?
Cissé Djiguiba, Imam della Grand Mosquée d'Abidjan e presidente della Fondazione Djuigui de la Grande Espérance
I risultati del progetto “Sostegno allo sviluppo sociale inclusivo attraverso la lotta contro le mutilazioni genitali femminili in sei regioni della Costa d'Avorio (Folon, Kabadougou, Bafing, Tonkpi, Guémon, Cavally)
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31.000 persone coinvolte in campagne di sensibilizzazione di massa e locali tramite visite a domicilio
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500 donne sopravvissute all’infibulazione sostenute per cure mediche, assistenza legale e psicosociale
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21 gruppi di risparmio costituiti
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18 organizzazioni della società civile e strutture locali informate e formate sul quadro giuridico ivoriano e su come accompagnare e sostenere le vittime
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3 appelli a guide religiose, capi tradizionali e autorità pubbliche per impegnarsi concretamente nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili
La cerimonia di chiusura
Mercoledì 21 aprile 2021, in occasione della cerimonia di chiusura del progetto, AVSI e il partner Fondazione Djigui de la Grande Esperance hanno presentato i principali risultati, rinnovato il loro impegno e condiviso le prospettive future per promuovere l'abbandono di queste pratiche.
La cerimonia ha avuto luogo a Biankouma, città al nord della Costa d’Avorio, in una delle sei zone di intervento. Erano presenti le autorità della Direzione Regionale del Ministero della Donna, i rappresentanti della Delegazione dell’Unione europea, del comitato Nazionale della Lotta contro le Violenze sulla Donna e il Fanciullo, delle organizzazioni partner e i capi villaggio.
In osservanza agli accordi internazionali, alla costituzione e al codice penale ivoriano che condannano le violenze di genere, le autorità statali, le guide religiose musulmane e i capi tradizionali hanno prodotto e siglato una dichiarazione d’impegno per la promozione dell’abbandono delle Mutilazioni Genitali Femminili che è stata letta nel corso della cerimonia.