La delegazione UE in Burundi visita il progetto “Prevenire e assistere le vittime della violenza di genere”

Data 09.03.2018

In occasione della giornata mondiale della donna, giovedì 8 marzo, la delegazione dell'Unione europea in Burundi ha visitato il progetto "Dukinge Twongere Dubatare!" (Prevenire e assistere le vittime della violenza di genere) implementato da AVSI in collaborazione con tre associazioni locali e con il finanziamento dell’Unione europea. L’obiettivo è prendersi cura delle donne vittime di violenza di tre province nel nord del Paese (Cibitoke, Kayanza e Kirundo) e offrire loro aiuto per ricominciare una nuova vita.

Il progetto unisce le competenze dei partner coinvolti: AVSI coordina il progetto e le azioni di sensibilizzazione; AFEV (Action en Faveur des Enfants Vulnérables) offre servizi di ascolto e alloggio temporaneo, AFJB (Association des Femmes Juristes du Burundi) assiste legalmente le vittime e CEJP (Commission Épiscopale Justice et Paix), attraverso centri di ascolto parrocchiali, si occupa dell’assistenza psico-sociale, medica e del reinserimento della giovane nel proprio contesto familiare.

“Il progetto ha durata triennale – ha spiegato Ernest Kamwenubusa, responsabile del progetto – e nel 2017, primo anno di attività, abbiamo assistito 2005 donne. Non solo, crediamo che prevenire la violenza di genere sia fondamentale, per questo stiamo portando avanti attività di sensibilizzazione in 88 scuole in 22 comuni”.

Le attività di prevenzione hanno coinvolto anche le insegnanti delle scuole con percorsi di formazione sul tema e la creazione di gruppi scolastici “stop VBG”, spazi in cui studenti e studentesse dialogano sulla violenza di genere, prendono impegni sia individuali sia collettivi per cambiare comportamenti che possono favorire – o nascondere – abusi e violenze.

Per Xavier Pavard, Responsabile Infrastrutture della Cooperazione della Delegazione UE Burundi, "le avvocatesse giocano un ruolo fondamentale nella lotta alla violenza di genere: donne che si prendono cura di altre donne. Sono pieno di ammirazione per progetti come questo: ci vuole molto coraggio per denunciare e tornare protagoniste della propria vita".

“Xavier Pavard conferma che l'UE è orgogliosa di sostenere progetti integrati come questo – ha scritto il settimanale locale Burundi Eco – perché lavorare in un consorzio permette uno scambio proficuo di esperienze per dare una risposta adeguata alle vittime della violenza di genere. Questo progetto dimostra che la donna africana non è solo una vittima, ma anche un motore di sviluppo”.

Per approfondire (in francese):