Innovazione e sostenibilità con Cooperárvore: la cooperativa sociale di FIAT in Brasile

Data 05.11.2013
Cooperarvore

Cooperárvore, la cooperativa inserita nel programma Árvore da Vida per la formazione professionale di donne e giovani realizzata in collaborazione con FIAT Brasile, enti locali, il governo italiano e molte organizzazioni della società civile, ha lanciato una nuova collezione nel mese di ottobre dedicata ai bambini, riprendendo i giochi che hanno segnato l'infanzia di molte generazioni.

Secondo la designer Rafaella Thomé, la nuova collezione vintage è stata progettata partendo dal concetto di famiglia: "Il bambino ha bisogno di stare a stretto contatto con la sua famiglia anche nel gioco,  un gioco elettronico non può sostituire il calore delle relazioni personali che esistono nei giochi tradizionali fatti insieme. I nuovi giocattoli di questa collezione consentono la partecipazione di tutte le generazioni e possono risvegliare bei ricordi d'infanzia".

 

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Oltre al divertimento, i giochi di Cooperárvore vogliono educare, insegnare la strada della convivenza, il rispetto per gli altri e stimolare la coordinazione motoria.

Cooperárvore è una cooperativa sociale che valorizza nei propri prodotti design, innovazione e sostenibilità. Tutti i prodotti delle varie collezioni (borse, porta chiavi, cuscini ecc.) sono realizzati infatti utilizzando i materiali automobilistici donati da FIAT e dai suoi partner.

Per info cooperarvore.com.br

 

ARVORE DA VIDA

“Árvore da Vida” nasce dal desiderio di FIAT Brasile di investire e valorizzare le risorse educative delle comunità prossime allo stabilimento di Belo Horizonte, in Minas Gerais, nella speranza di contribuire alla riduzione della violenza e al miglioramento della qualificazione professionale.

Dal 2004 il progetto di responsabilità sociale d'impresa “Árvore da Vida” ha avuto un'importante funzione nel fornire ai più giovani un percorso sociale ed educativo che li  aiuti a continuare il percorso scolastico intrapreso e li prepari al passaggio al mondo del lavoro.

Accogliendo molti giovani delle aree vicine agli stabilimenti della FIAT, oggi l'azienda offre possibilità di impiego ad oltre 1.000 ragazzi della zona.

Alcuni risultati:

  • Migliorate le condizioni di vita di circa 13.550 persone che vivevano in situazione di vulnerabilità.
  • 1.300 giovani stabilmente inseriti nel mondo del lavoro.

Metodologia:

  • Community development approach, metodologia integrata e partecipativa che coinvolge i diversi attori pubblici e privati sul territorio.
  • Attenzione alla componente di specializzazione professionale e di introduzione al mondo del lavoro per giovani e donne disoccupate.

Lezioni apprese:

  • La partnership tra pubblico, aziende private e comunità risulta essere essenziale per la Responsabilità Sociale d'Impresa.
  • La Responsabilità Sociale d'Impresa come parte del business model: con Árvore da Vida, FIAT ha concentrato le proprie strategie di Corporate Social Responsability sul tema dell'impiego giovanile coinvolgendo l'area in cui si trovano i suoi stabilimenti. Secondo una logica filantropica, Árvore da Vida è diventato un intervento di sviluppo sostenibile.
  • Priorità all'educazione e all'impiego giovanile: il progetto ha come focus la gioventù e il lavoro. L'impegno nel settore non si può limitare a iniziative di job placement ma deve rientrare in un quadro educativo più ampio, aiutando i giovani a riconoscere il valore dell'educazione e la dignità del lavoro. Il settore privato ha risposto con entusiasmo a questa proposta: 1.200 giovani hanno ricevuto un contratto stabile con la FIAT e con aziende associate.
  • I frutti della partnership possono essere inaspettati: altre piccole attività hanno avuto inizio, ad esempio Cooperarvore è una cooperativa di donne che riciclano materiali di scarto dall'industria della FIAT per farne borse, portachiavi e altri oggetti.
  • Centralità della persona: lo sviluppo sostenibile si origina sempre dalla persona: i manager, gli imprenditori, la pubblica amministrazione o la persona che vive in povertà. È proprio questo aspetto che permette alle iniziative di raggiungere la “base della piramide”.