IL PAPA INCONTRA I VOLONTARI CATTOLICI EUROPEI

Data 15.11.2011

IL PAPA INCONTRA I VOLONTARI CATTOLICI EUROPEIRingraziare tutti i fedeli che si impegnano nei numerosi organismi cattolici di volontariato in tutti i Paesi d'Europa e incoraggiarne la testimonianza: è quanto si propone l'incontro di Benedetto XVI con i vertici del volontariato cattolico europeo che si tiene il 10 e l'11 novembre, in Vaticano, in occasione dell'Anno europeo del volontariato, promosso dall'Ue.

All'incontro partecipano 150 tra vescovi delegati e rappresentanti degli organismi caritativi di volontariato cattolico. AVSI è presente all'evento con il Presidente Mario Saporiti, con Alberto Piatti, Segretario Generale, e Maria Teresa Gatti, Direttore Knowledge Management.

A curare l'organizzazione dell'evento è stato chiamato Cor Unum, il dicastero della Santa Sede responsabile per l'attività caritativa della Chiesa. E un ringraziamento al volontariato è arrivato subito dal presidente di Cor Unum, il card. Robert Sarah, che l'8 novembre, nel corso della presentazione alla stampa dell'incontro, ha affermato che, davanti alle alluvioni che hanno colpito così duramente diverse regioni italiane "non possiamo non condividere la sofferenza di quanti sono rimasti vittime ma, allo stesso tempo, non possiamo non ammirare i tantissimi volontari, tra loro molti sono giovani, impegnati a portare aiuto e soccorso. Disastri e tragedie come queste cui stiamo assistendo uniscono le persone e favoriscono la condivisione. Un gesto della nostra fede può salvare una vita".

Il programma prevede, giovedì 10 novembre (ore 15, auditorium del palazzo San Pio X, via della Conciliazione, 5), la relazione del card. Robert Sarah, seguita dalla testimonianza di Veronica Ottubray dell'Arche e dalla presentazione dei risultati di un questionario pensato per valutare lo stato di salute, le sfide e le possibilità del volontariato. Conclusioni della Commissaria europea con delega al volontariato, Kristalina Georgieva. Venerdì 11 (ore 11.30) l'udienza privata con Benedetto XVI dopo una messa nella basilica di San Pietro celebrata dal card. Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria.

Parlando del convegno il segretario di Cor Unum, mons. Giovanni Pietro Dal Toso, ha affermato che "in una società così segnata dall'economia di mercato, dove il profitto sembra essere il criterio fondamentale per vivere e dunque dove anche i rapporti personali sembrano sottoposti al criterio dell'utilità, il volontariato è un fenomeno fortemente controcorrente. Testimonia che l'altro non è un concorrente, ma un fratello e che la persona vale più del denaro. Ciò che ci muove interiormente è la fede. Cristo ci ha insegnato ad amare gratuitamente".

Questo incontro, inoltre, "vuole essere l'occasione per ricordare la spontaneità che ha caratterizzato gli inizi di questo fenomeno e il forte legame con la Chiesa, confraternite e congregazioni, e per parlare di come far fronte a nuove visioni e realtà". Da un punto di vista sociale, ha spiegato mons. Dal Toso, "la necessaria collaborazione con istanze pubbliche porta a una maggiore burocrazia, professionalità e specializzazione. Questo è fondamentalmente positivo perché ci consente di prestare servizi migliori". "Lo Stato - ha rimarcato il segretario di Cor Unum - ha il dovere di sostenere quelle iniziative che rendono più umana la società e che vengono incontro a dei bisogni reali. Il problema dunque non è il denaro ma la nostra consapevolezza che siamo prima di tutto a servizio di Dio e che il nostro impegno per l'uomo è una testimonianza di Lui. Questo senso della missione non deve venire meno".

Dal punto di vista pastorale il segretario di Cor Unum ha ribadito l'importanza, per il volontariato cattolico, di "salvaguardare l'approccio personale ai problemi: il volontariato non nasce per creare strutture, ma per rispondere ai bisogni dell'uomo, qui e ora, in nome di Cristo. Salvaguardare lo spirito di discernimento: molte volte il volontariato gioca d'anticipo e vede più in profondità, perché è più spontaneo e può dunque rispondere prima dello Stato o dell'ente pubblico alle necessità che si presentano, dunque interesse degli Stati, nello spirito della sussidiarietà, è tenere vive queste forze della società senza snaturarle". Ancor più importante, però, è "salvaguardare l'elemento di fede, che è alla vera origine di questo fenomeno: qui si deve superare una certa conflittualità tra agire nel mondo e appartenenza alla Chiesa, quasi che quest'ultimo aspetto impedisse una piena attenzione al mondo; al contrario: l'esperienza di tanti santi ci dice che tanto più siamo di Dio, tanto più possiamo aprirci al mondo e ai suoi reali bisogni; la creazione di scuole o di ospedali o di centri sociali non nasce tanto dal voler intervenire nel mondo, ma la fedeltà a Dio spinge necessariamente alla fedeltà all'uomo".

Guarda il video: Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, ospite domenica 13 novembre, alla trasmissione A Sua Immagine di Rai Uno