Il Ministro dell’Agricoltura birmano visita le realtà risicole italiane con AVSI

Data 11.09.2011

BirmaniavisitaUn chicco di riso. Questo il filo conduttore che lega realtà apparentemente distanti tra loro come quella di AVSI, un paese posto sotto embargo internazionale (il Myanmar) e i grandi produttori di riso italiani.
E' infatti con una lettera di credito alla Banca di Genova che 130 anni fa una delle più antiche industrie risiere italiane, la Riso Gallo, richiedeva di poter investire su qualche tonnellata di riso da importare dalla Birmania. Cominciava così, con alcune migliaia di sacchi di risone proveniente da Yangon, il suo lavoro di import-export.
Ed è sulla produzione agricola come mezzo per ridurre l'insicurezza alimentare che AVSI ha cominciato ad operare in Myanmar (Birmania) nel 2008, sia con progetti di sviluppo agricolo sia con il sostegno a distanza e corsi di formazione per educatori.

Nel 2010/11 la Fondazione ha firmato tre contratti di collaborazione con la FAO nel Paese, al fine di realizzare il progetto “Support to Special rice production” per il sostegno al miglioramento della produzione del riso e la fornitura di sementi, il trivellamento di nuovi pozzi per acqua agricola e altri aiuti agli agricoltori. Il 14 giugno scorso, un altro progetto AVSI è stato approvato dal Ministero Affari Esteri italiano. Obiettivo? La riduzione dell'insicurezza alimentare in 85 villaggi nelle zone d'intervento (municipalità di Pekhon nel distretto di Taunggyi e municipalità di Pyawbwe nella Central Dry Zone, nel distretto di Mandalay), nella convinzione che il trasferimento di conoscenze possa nascere solo dai rapporti, dagli scambi di conoscenze, dal dialogo.
In concomitanza con la 37° Conferenza biennale della FAO tenutasi a Roma dal 25 giugno al 2 luglio 2011, durante la quale è stato annunciato il nome del nuovo Direttore Generale, il brasiliano José Graziano da Silva, una nutrita delegazione birmana si è poi recata in Italia. AVSI, forte dei rapporti e dell'esperienza in corso, ha potuto organizzare per loro un breve itinerario, il 28 giugno, per far conoscere e incontrare nuove esperienze di eccellenza. Un modo per facilitare scambi di know-how e per aprire dialoghi e scenari nuovi.

 U Myint Hlaing (Sua Eccellenza il Ministro dell'Agricoltura e dell'Irrigazione), U Than Aye (Direttore del Dipartimento di Pianificazione dell'Agricoltura), U Kyaw Win (Direttore della MAS, dipartimento per lo sviluppo dei Servizi agli Agricoltori) e U Kyaw Shwe (Direttore del DAR, Dipartimento per le Ricerche Agricole). Con loro, anche i due rappresentanti dell'Ambasciata Birmana a Roma, l'Incaricato d'Affari U Than Sein e il Primo Segretario U Thein Min Htun.

Una prima tappa è stata la visita alle realtà produttrici di riso nella zona sud di Milano, in particolare all'azienda a conduzione famigliare Riso Gallo e alle limitrofe risaie.
L'Italia è, infatti, il più grande produttore di riso in Europa (circa il 50% della produzione UE è italiana) ed è quindi un settore divenuto fiore all'occhiello del Belpaese.
La delegazione è stata accolta dal Presidente della Riso Gallo, Mario Preve, dal Direttore, Riccardo Preve e dal Responsabile Marketing, Carlo Preve.
Con loro per AVSI, Alberto Piatti (Segretario Generale), Luciano Valla (rappresentante in Myanmar), Giampaolo Silvestri (Direttore operativo) e Anna Difonzo (desk area Est Europa e Sud Est Asiatico).
Una breve presentazione dell'azienda da parte di Mario Preve, in inglese, ha subito permesso un clima di dialogo e rinnovato interesse verso un'impresa che dal 1856 lavora nel settore. “Abbiamo cominciato da un sacco di riso proveniente da Yangon, ex capitale birmana”, ha esordito il Presidente leggendo poi l'estratto di una vecchia lettera di credito che attesta la veridicità dell'affermazione. Per la delegazione birmana, un motivo d'orgoglio. Per l'impresa italiana, la rievocazione di un avventuroso quanto entusiasmante inizio d'attività.
La delegazione ha poi potuto osservare le moderne tecnologie per lo scarto dei chicchi difettosi, gli studi di ricerca sui diversi tipi di riso presenti in Italia e perfino una cucina ad hoc dove chef specializzati testano le nuove tipologie di riso. Uno scambio di conoscenze che si è concluso con un invito da parte del ministro birmano al direttore della Riso Gallo perché si rechi a visitare le vaste produzioni risicole in Myanmar.

Proficue anche le successive tappe dell'itinerario proposto da AVSI: Ente Risi Italiani e Borsa Agricola.
Il primo, sito a Mortata (Pv) è un Ente storico italiano, nato nel 1931 allo scopo di migliorare la produzione del riso attraverso il controllo dell'incremento del consumo e la verifica della resistenza alle malattie delle piante. Oltretutto, l'Ente fornisce servizi di analisi e assistenza tecnica agli agricoltori che la richiedono. Una visita ai campi sperimentali e ai nuovi macchinare e poi la delegazione si è recata a Rozzano (Mi), dove è stata accolta dal presidente dell'Associazione Granaria di Milano, Aurelio Mondino e dal vice presidente Tino Seragni.
Alla fine del giro, proprio questi ultimi hanno proposto una sorta di gemellaggio con la Camera di Commercio del Myanmar.

Allo stesso modo si è conclusa poi la visita alla Facoltà di Agraria dell'Università di Milano: un agreement tra governo del Myanmar e la facoltà (con la Preside Marisa Porrini e Claudia Sorlini, Responsabile del Dipartimento Scienze e Tecnologie alimentari e microbiologiche) permetterà scambi di esperienze tra studenti e professori italiani e birmani.
E' questo il cosiddetto “sistema Italia”, da proporre come modello di ricerca e cooperazione. Un sistema che ha reso possibile inaugurare nuovi progetti in Birmania (con l'approvazione del Ministero Affari Esteri italiano) e di promuovere scambi tra università come questa visita ha dimostrato. Un bell'esempio di cooperazione a 360°. Partita da un chicco di riso e ora sviluppatasi da un capo all'altro del mondo.