Il cordoglio di AVSI per l’assassinio in Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo

Data 23.02.2021

AVSI esprime le più sentite condoglianze ai cari dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell'autista congolese Mustapha Milambo, rimasti uccisi in un attentato lunedì 22 febbraio sulla strada che collega Goma a Rutshuru (provincia di Nord Kivu).

Tutto lo staff AVSI in Repubblica democratica del Congo e nel mondo è incredulo per quanto accaduto e per la ferita per tale perdita.

L’ambasciatore e il console erano in missione a Goma, dove proprio ieri si era tenuto un momento di incontro personale con gli espatriati italiani. Tra questi anche sei del nostro staff di AVSI Congo che hanno avuto modo di dialogare con lui, di conoscere la sua grande umanità e il suo desiderio di visitare personalmente i progetti e le attività sul terreno, portati avanti grazie alla cooperazione italiana.

«Domenica l'ambasciatore Attanasio era venuto in visita nell’Est come fa ogni anno, per incontrare noi ragazzi delle ong e gli altri italiani, cooperanti e missionari, laici e religiosi, che lavorano in questa parte del Paese» spiega al Corriere della Sera Miriam Ruscio che da due anni a Goma coordina alcuni progetti AVSI «Elogiando la presenza capillare degli italiani in Congo ha detto che questa raggiunge l’’ultimo miglio’: mi ha colpito perché è la stessa definizione che usiamo in AVSI. Dei nostri progetti, tre sono in Nord Kivu».

«Luca Attanasio era il ragazzo al quale volevo più bene. Era uno dei giovani più brillanti della nostra diplomazia» lo ricorda sempre sul Corriere della Sera il vicepresidente AVSI Alfredo Mantica, che nel 2004 da sottosegretario agli Esteri lo ebbe nella propria segreteria alla Farnesina. «Sono addolorato. Ovunque è andato, Luca Attanasio ha lasciato un ottimo ricordo. Ovunque».

Luca Attanasio era brillante e ottimista: era uno dei nostri giovani migliori

Alfredo Mantica, vicepresidente AVSI

Nord Kivu: la sicurezza nell'area più pericolosa del Congo

"Il guaio del Congo è che è un paese ricco. Nella zona est ci sono miniere di ogni cosa che viene in mente: oro, cobalto, rame. Questo purtroppo è un male, perché dove c’è ricchezza c’è lo scontro per dividersi i proventi" racconta Nicolò Carcano, responsabile progetti dell’AVSI in RD Congo a il Sussidiario. e ha fatto più volte la strada percorsa dal convoglio con a bordo l'ambasciatore Luca Attanasio.

Ai microfoni di Radio Popolare Carcano spiega: "È una strada che prevede l’uscita dalla città di Goma andando verso nord e passa dal parco del Virunga, che è pieno di gruppi armati. La maggior parte di loro non sono organizzati, sono persone che cercano di fare soldi con la violenza minacciano o rapiscono a scopo di estorsione. La dinamica del rapimento è molto classica: ti fermano con i Kalashnikov in mano e l'autista è costretto a frenare. I passeggeri sono costretti a scendere, vengono portati nella giungla e fanno pervenire una richiesta di riscatto. Io stesso negli ultimi sei mesi ho negozato il rilascio di almeno tre ostaggi. Si negozia finché non si arriva una cifra che che va bene a tutti loro ti ridanno l'ostaggio che di solito ha la malaria o il tifo perché è stato nella giungla e necessita di cure mediche. Evidentemente qualcosa è andato storto"

Bisogna capire cosa è il Congo, un paese grande come da Lisbona a Varsavia, un continente. Da Kinshasa, la capitale, a Goma c’è dentro tutta l’Africa

Nicolò Carcano, responsabile AVSI RD Congo

AVSI è presente nella Repubblica Democratica del Congo dal 1973 (allora Zaire) e a oggi è attiva in cinque province nell'est del Paese. Uno staff di 233 persone è impegnato in 19 progetti nei settori Energia, Educazione, Protezione dell'infanzia, Livelihood e rafforzamento economico e Nutrizione. Raggiunge 890 mila beneficiari, di cui più di 370 mila bambini e ragazzi (934 attraverso il sostegno a distanza).

Rassegna Stampa