di Paola Ronconi - Tracce. Foto di Aldo Gianfrate
Mondi distanti, immersi in povertà d’ogni tipo, dove il desiderio è identico: avere una vita dignitosa. I quattro progetti sostenuti dalla Campagna Tende di Avsi sono una sfida alle frontiere fisiche e umane. “Osiamo la solidarietà”
Mounira stava andando a scuola. Suo fratello Abdallah, guardandola uscire, aveva avuto un brutto presentimento. Ma ad Aleppo non puoi trincerarti in casa ogni volta che ne hai uno. Non vivresti più. Ma ecco, a un tratto un gran botto. Un missile. “Al mio arrivo sul luogo dell’esplosione mia sorella era distesa sull’asfalto, ferita”. Il missile era caduto a meno di 8 metri da lei. “È stata fortunata”, dice. È rimasta ferita “solo” a un braccio. Se non la si operava nel giro di poco tempo, chissà dove sarebbe arrivata l’infezione. Ma nella Siria in guerra le cure costano molto e in pochi possono permettersele. L’ospedale St. Louis l’ha accolta e curata senza spese. Stessa sorte per Sídra. Non la violenza della guerra, ma un tumore la stava rendendo cieca, e anche lei è stata operata sempre al St. Louis. Anche se suo padre, dopo aver perso lavoro, casa e due figli, non aveva mezza lira siriana. Quindi gratis.
Come Mounira. Maria non aveva più soldi per sfamare la sua famiglia. Nel Venezuela di oggi, questa non è la condizione di un gruppo sociale particolarmente disagiato, bensì la drammatica realtà della maggioranza della gente che prima non aveva grandi problemi e che la crisi sta mettendo sul lastrico. Maria si vedeva già costretta a cercare cibo (o qualcosa che gli somigliasse) nella spazzatura. Ha deciso di andarsene, figli e pochi bagagli appresso, e passare il confine col Brasile. Da lì, ancora chilometri e chilometri come si può, spesso a piedi. A Boa Vista, 200 chilometri dal confine, lei e i suoi figli sono stati accolti, per ora in una struttura di accoglienza delle Nazioni Unite.
Tina è sudamericana. Ha due figli. Quando Giorgia ha sedici mesi, scoprono che ha un tumore maligno. Come si fa ad accompagnarla avanti e indietro dall’ospedale, tra esami e terapie pesanti, ed al contempo portare avanti una famiglia? Conosce le Suore di Carità dell`Assunzione. Una di loro, Laura, aiuta Tina con l’altro figlio: “Per me era una consolazione”. Alla seconda chemio ad alto dosaggio, Giorgia ha una crisi respiratoria, va in rianimazione. “Sentivo che la vita se ne andava con la mia bambina”. È pesante sopportare da soli momenti così, ma anche ora che Giorgia è guarita, Laura continua ad essere una figura importante nella loro famiglia. È la seconda mamma.
Può una mucca da latte essere motivo di riscatto sociale? La risposta è sì, se grazie a lei si è aiutati a rialzarsi, a capire che è possibile riguadagnare la propria dignità, se si vede aprirsi una strada per mettersi con altri piccoli allevatori e diventare “imprenditori di sé”. È ciò che è accaduto a Priscilla, in Kenya, che oggi ha tre mucche e cinque polli e con questi mantiene la famiglia.
Zone del mondo lontane tra loro, Sudamerica, Medioriente, Italia, Africa. Situazioni tra le più disparate. Ma queste brevi storie raccontano di persone in condizioni difficili che sono state aiutate. A rialzare la testa e ripartire. Ad avere speranza in un futuro che si sa già non essere dei migliori, almeno a breve termine. A vivere con dignità.
È questo che fa la Fondazione AVSI con le “Tende”, l’annuale campagna che attraverso tante e diverse iniziative in tutta Italia raccoglie fondi per progetti specifici. Quest’anno sono quattro.
Il primo progetto, nella tormentata Siria è, per il secondo anno consecutivo, “Ospedali Aperti” che garantisce a siriani poveri accesso gratuito alle cure in tre strutture: l’Ospedale Italiano e quello Francese a Damasco, l’ospedale St. Louis ad Aleppo. Fino a oggi, oltre 13.000 pazienti hanno già avuto assistenza medica gratuita. AVSI punta a curare 45.000 persone entro due anni.
Il secondo riguarda la zona più settentrionale del Brasile, dove ogni giorno sono centinaia i venezuelani come Maria che oltrepassano il confine per la situazione di estrema povertà del loro Paese. A Boa Vista AVSI gestisce tre strutture di prima accoglienza insieme a UNHCR. Il progetto “Bem-vindo” (Benvenuto) vuole accompagnare quelle famiglie venezuelane a rifarsi una vita in diverse città del Brasile, attraverso un aiuto nel lavoro, corsi di lingua, servizi di educazione e salute.
“La casa allargata” è il progetto che riguarda le Suore di Carità dell’Assunzione presenti nel tessuto sociale di quartieri disagiati a Milano, Trieste, Roma, Napoli, Torino e Madrid, dove la presenza di stranieri si fa più sentire. Assistenza domiciliare a persone anziane e malate; sostegno educativo e accoglienza diurna per ragazzi in difficoltà; presenza quotidiana in situazioni familiari complesse. AVSI raccoglie fondi per l’opera di queste religiose che in una frase non è altro che condividere i bisogni elementari di chi ci vive accanto.
È il lavoro, la via per uscire dalla povertà e il progetto “Work to stay” in Kenya e Burundi, intende sostenere corsi di alfabetizzazione, formazione, avviamento al lavoro, e training. Per offrire alle famiglie più povere gli strumenti per migliorare la loro situazione e fare crescere piccole attività imprenditoriali. Come ha fatto Priscilla.
Ecco, AVSI scommette sul fatto che mondi così distanti, hanno qualcosa in comune: sono “Sotto lo stesso cielo”, come dice il titolo della campagna, che ci si trovi sotto le bombe o nel plumbeo grigio milanese, perché tutti abbiamo il desiderio di avere un futuro per noi e per i nostri cari. Di poter condurre una vita dignitosa. Di essere felici e, consapevoli o no, in cammino verso un Destino buono. Ed è proprio perché viviamo in un mondo che chiude i confini e crea eserciti di poveri, vittime di guerre e fame che diventa sempre più urgente “osare la solidarietà, la giustizia e la pace”, come hanno detto i Vescovi italiani in una nota del 19 luglio. Per questo AVSI invita ancora: “Osiamo la solidarietà attraverso i confini”.