L'acqua genera vita. Ad Haiti, però, è proprio l'acqua a generare morte. Perché il colera si trasmette proprio attraverso fonti idriche contaminate: oltre quattromila persone sono state uccise dall'epidemia. Purificare le falde acquifere è, dunque, una priorità. Una delle tecniche più efficaci si basa sull'uso dell'ozono.
Di questo hanno discusso a Roma martedì 15 febbraio alla Camera dei Deputati medici, biologi, infettivologi, esperti e cooperanti, al convegno “Haiti, stop al colera”, organizzato e promosso dalla SIOOT, Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia, e da Sezione Roma1 - Istituto Nazionale Bioarchitettura.
Molte le testimonianze per raccontare l'esperienza sul campo moderate dalla giornalista Lucia Capuzzi. Tra queste anche quella di Fiammetta Cappellini, responsabile di AVSI in Haiti, in collegamento skype da Port-au-Prince che afferma: “La diffusione del male ha subito una lieve flessione ma il nostro impegno continua. Non possiamo abbassare la guardia. Lavoriamo con particolare slancio sulla prevenzione. Insegniamo soprattutto ai bambini le misure igieniche di base. Questi le trasmettono agli adulti: spesso, un po' di sapone può salvare molte vite”.
Presenti tra gli altri l'On. Settimo Nizzi e l'On. Giulio Schmidt, che hanno aperto i lavori, l'Arch. Rossella Sinisi, Presidente Sez. Roma1 (INBAR), il Prof. Marianno Franzini, Presidente SIOOT, Geri Benoit, Ambasciatrice di Haiti in Italia, Nicola Minasi, Unità di crisi del Ministero Affari Esteri Italiano, Leonardo Carmenati, Emerico Maria Laccetti e Giuseppe Bolzoni della Croce Rossa Italiana.
La Locandina