Haiti. Progetti e nuove attività nel paese in piena emergenza Coronavirus

Data 24.06.2020

Nel fragile contesto di Haiti, lo stato di crisi ed emergenza nazionale dichiarato dal governo dopo i primi casi accertati di COVID-19 aumenta il disagio delle condizioni di vita delle famiglie più vulnerabili. Lo staff di AVSI Haiti sta perciò adattando i progetti già in corso alle condizioni di emergenza da Coronavirus con attività diversificate a cui si aggiungono nuove iniziative.

Seminari per la produzione di mascherine a Cité Soleil e Martissant

Data la scarsa reperibilità nel paese di mascherine, i laboratori dei nostri centri educativi di Cité Soleil e Martissant hanno organizzato alcuni corsi per sensibilizzare i bambini e i giovani sull'importanza delle misure preventive contro la diffusione del virus e insegnare a confezionare la propria mascherina riutilizzabile per proteggere se stessi e gli altri. I beneficiari hanno imparato a preparare mascherine di filato all’uncinetto con cotone, mascherine in tela e mascherine con tovaglioli di carta, meno sicure delle precedenti e non riutilizzabili, ma facilmente realizzabili dai bambini.

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Rafforzamento della comunità di fronte alla pandemia di Coronavirus

Per limitare la diffusione di COVID-19, AVSI sta lavorando in partnership con il Ministero della Salute (MSPP) e la Protezione civile di Martissant: sono stati costituiti 5 "comitati di protezione", composti da 15 organizzazioni della società civile formate sui temi di prevenzione del COVID-19 e child protection, nell'ambito del progetto "Timoun ki djanm jodi se yon sosyete ki djanm demen" / "Bambini in piedi e forti oggi per una società in piedi e forti domani", finanziato da Unicef. Durante i corsi sono stati infatti forniti consigli e informazioni sul contenimento del contagio, ponendo particolare attenzione alla protezione dei bambini anche in tempi di crisi e di confino. "Anche se - racconta Fiammetta Cappellini di AVSI - mantenere il distanziamento fisico e restare a casa per i molti haitiani che vivono nelle baraccopoli della capitale è impossibile. Oltretutto, parecchi di loro lavorano a giornata e sono costretti a uscire in cerca di lavoro per sostenere le famiglie".

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Distribuzione di alimenti multivitaminici e voucher alimentari nelle regioni del Nord-Ovest e Artibonite

"Nel quadro del programma "Approche Integrée à la Sécurité Nutritionnelle" ("Approccio Integrato per la Sicurezza Nutrizionale"), finanziato dal fondo di sviluppo dell’Unione europea, abbiamo rinnovato la collaborazione con il partner internazionale Vitamin Angels - spiega ancora Fiammetta Cappellini - riuscendo ad assicurare la distribuzione di supporti nutrizionali multivitaminici a 1500 bambini delle comunità delle due regioni".

"Mantenendo il rispetto delle regole in vigore nel paese (distanziamento sociale, divieto di assembramenti di oltre 5 persone), stiamo proseguendo anche con le distribuzioni di vouchers alimentari - continua Fiammetta Cappellini - e grazie al progetto "Réponse à l'insécurité alimentaire à travers une assistance alimentaire et nutritionnelle dans le département du Nord-Ouest et dans l'Haute Artibonite" ("Risposta all'insicurezza alimentare attraverso l'assistenza alimentare e nutrizionale nel dipartimento del Nord-Ouest e nell'Haut Artibonite") abbiamo raggiunto circa 3642 famiglie della comunità di Gros Morne, nel Dipartimento dell’Artibonite. Tutti i nostri centri di distribuzione sono stati dotati di stazioni di lavaggio delle mani e di misurazione della temperatura. Abbiamo inoltre attuato attività di sensibilizzazione comunitarie o individuali con le famiglie per spiegare come gestire l’emergenza; le persone a cui vengono rilevati sintomi sospetti vengono trasportate da un nostro collaboratore in una zona separata e messe in contatto con il personale competente per la presa in carico, evitando la diffusione del panico nelle comunità e garantendo la protezione dei beneficiari. Alcuni artigiani locali ci hanno dimostrato di aver compreso l'importanza della prevenzione e hanno realizzato per noi stazioni di lavaggio portatili riconvertendo dei secchi".

Contrasto al lavoro minorile

Per contrastare la prassi della "domesticità" (in cambio di vitto e alloggio i minori si trasferiscono in casa di altre persone offrendo aiuto nei lavori domestici) molto diffusa nell'isola, AVSI collabora con ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) al progetto "Lutte contre le travail domestique des enfants" ("Contrasto al lavoro domestico minorile"), per rintracciare i genitori dei ragazzi e - tramite un percorso che coinvolge l'intera famiglia - favorire il ritorno a casa dei minori.

Dabens e Jean Jude

Dabens e Jean Jude sono due fratelli gemelli di dodici anni. A gennaio del 2019, vivevano e lavoravano presso una famiglia di Roche à Bateau, cittadina che si affaccia sul mare nel dipartimento sud. I due bambini svolgevano diversi servizi domestici e lavoravano a turno per sei ore al giorno. Mentre a Dabens spettava il turno del pomeriggio e la mattina poteva frequentare la scuola, suo fratello Jean Jude che lavorava di mattina non aveva mai potuto studiare. Alla famiglia, priva di risorse economiche, il ricorso alla domesticità era sembrata l’unica soluzione per permettere ai figli di mangiare. Lo staff è riuscito a rintracciare i genitori che hanno seguito i corsi di "genitorialità positiva" di AVSI: lo scorso marzo i due ragazzi sono tornati in casa e hanno ripreso gli studi. AVSI ora segue la loro famiglia e provvede al pagamento delle tasse scolastiche, anche se lo stato di crisi ed emergenza nazionale - dichiarato a marzo con decreto presidenziale - ha interrotto ogni attività educativa. Il nostro team, tramite visite domiciliari, continua a stare accanto ai ragazzi e alla loro famiglia, coinvolgendoli in attività di sensibilizzazione sulle norme igienico-sanitarie, nell’attesa che anche per Dabens e Jean Jude si riaprano le porte della scuola.

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Woody

Anche Woody, otto anni, vive a Roche à Bateau e quando la sua mamma è morta ha lasciato i quattro fratelli e la nonna per recarsi a servizio presso una famiglia della sua città. Lavorava per cinque ore al giorno, provvedendo al rifornimento d’acqua o curando gli animali domestici, senza poter frequentare la scuola. Dal gennaio 2019 al febbraio 2020, AVSI ha rintracciato la nonna e creato i presupposti per il ritorno a casa del bimbo. Da febbraio, infatti, Woody abita di nuovo coi suoi fratelli e di lui si occupa nonna Yolaine che vive di agricoltura e artigianato.

Come per Dabens e Jean Jude, lo stato di emergenza e la sospensione delle attività scolastiche stanno condizionando anche la vita di Woody, ma AVSI continua a seguire lui e la sua famiglia con visite domiciliari e attività di sensibilizzazione contro la diffusione del virus, aspettando che possa rientrare in classe.