Haiti, Port-au-Prince, 26 aprile 2012. Nuove scuole, centri educativi, atelier artigianali, centri nutrizionali. Educazione, sanità e lavoro affinché Haiti riparta con le sue risorse dalla dignità della persona.
Dopo il terremoto del 2010, la Fondazione AVSI in 20 mesi ha portato a termine l'avvio di 16 strutture riabilitate o costruite: 9 scuole, un centro educativo, 5 centri nutrizionali, atelier artigianali tra cui un ristorante comunitario. Un lavoro reso possibile da uno staff di circa 180 persone in condizioni difficili e spesso estreme e grazie alla straordinaria collaborazione degli amici di AVSI, dei donatori privati e istituzionali, del network, dei sostenitori a distanza e dei volontari degli AVSI Point.
All'evento di inaugurazione, oltre ad Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, e Fiammetta Cappellini, responsabile di AVSI ad Haiti, erano presenti circa 100 persone tra istituzioni pubbliche haitiane e internazionali, tra direttori di scuole ed associazioni locali. Importante la partecipazione di Mons. Auza, Nunzio Apostolico e Mons. Lafontant, Vescovo Ausiliare di Port-au-Prince, di rappresentanti di Unicef, Banca Mondiale, Programma Mondiale Alimentare e del Ministero Affari Sociali di Haiti. Dall'Italia erano presenti anche 10 persone di imprese private e degli AVSI Point, che hanno sostenuto la costruzione delle strutture inaugurate.
Commovente la testimonianza di un giovane, ex capo di una banda armata di Cité Soleil, diventato un operatore sociale di AVSI nello stesso quartiere, testimoniando che la novità nella vita è possibile e indicando a tutti il livello di sfida delle opere educative inaugurate.
È proprio necessario che le cose cambino … Il vostro (Haiti) è un bel Paese, ricco di risorse umane. E si può parlare di un sentimento religioso innato e generoso, della vitalità e del carattere popolare della Chiesa. Occorre che i poveri di tutti i tipi riprendano a sperare. Giovanni Paolo II, Port-au-Prince, 9 marzo 1983
L'esperienza di AVSI di oltre 10 anni di vita, lavoro e legami in Haiti mostra che quella di Giovanni Paolo II è ancora la visione più realistica. Sostenere ogni persona affinché trovi il proprio compito è una priorità per ricostruire l'umano.