Il 16 ottobre AVSI in Birmania ha partecipato alla celebrazione della giornata mondiale contro la fame che si è svolta nella capitale birmana di Nay Pyi Taw. La giornata, dal titolo "United Againt Hunger” e patrocinata dalla FAO si è celebrata presso la sede del Ministero e ha visto la partecipazione di vari ministri birmani e di molte organizzazioni locali e internazionali che collaborano col ministero per l'implementazione di progetti di Food Security/sicurezza alimentare.
Tra i presenti il ministro dell'Agricoltura e irrigazione, il ministro degli esteri, il ministro delle foreste e il ministro delle risorse ittiche. Per AVSI Luciano Valla, rappresentante per il Sud est asiatico, Nang Swe Swe Aye, rappresentante locale di AVSI in Birmania, e Jin Jin Kyaw, project officer di AVSI in Birmani a e responsabile rapporti con il governo.
Durante la giornata, Valla ha incontrato il Ministro dell'agricoltura e illustrato, attraverso pannelli espositivi il progetto “Support to Special rice production” che AVSI svolge nel paese per migliorare la quantità e la qualità della produzione di riso in aree caratterizzate da piogge scarse in partnership con la FAO.
Progetto e obiettivi. LA STORIA:
(tratto da Il Sussidiario del 15 ottobre) - Tutto è iniziato lo scorso 19 maggio, quando la Fondazione AVSI ha firmato un contratto di collaborazione con la FAO in Birmania, Myanmar, per la realizzazione del progetto “Support to Special rice production” che prevede il sostegno per il miglioramento della produzione del riso e la fornitura di sementi e altri aiuti agli agricoltori. “In pratica - spiega Luciano Valla, rappresentante di AVSI nel Sud Est Asiatico - si migliorano le conoscenze dei contadini, si fa formazione e si distribuiscono beni per migliorare la qualità e la quantità della produzione di riso”.
Le attività sono concentrate nella regione dello Shan State, nel centro del Paese. “Le attività sono molteplici. – continua Valla – Vengono organizzati campi scuola per insegnare a coltivare, meglio e di più, a 30 gruppi di agricoltori in 30 villaggi diversi, per un totale di 750 beneficiari diretti. I temi delle lezioni, di un giorno, che si tengono ogni due settimane in ogni villaggio lungo un arco di cinque mesi, riguardano il miglioramento delle tecniche di coltivazione e la raccolta del riso.
Di particolare importanza è l'introduzione di nuove modalità di selezione delle sementi per la nuova stagione, così da ottenere un effetto stabile e duraturo di miglioramento della qualità. Tra i beni da distribuire ci sono nuovi sementi di buona qualità e di nuove varietà da sperimentare e attrezzature meccaniche, come pompe per facilitare la gestione dell'acqua nei campi.”
Sostenere gli agricoltori significa sostenere i bisogni delle loro famiglie che spesso sono di vera sopravvivenza, dovuta a una instabilità alimentare che la sue ragioni prime nella scarsa produzione agricola. “L'inscindibile legame tra produzione alimentare e nutrizione – sottolinea Alberto Piatti, Segretario Generale della Fondazione AVSI – è il filo conduttore di molte nostre esperienze nel mondo che stanno già facendo scuola, anche in vista dell'Expo2015 di Milano. Il metodo con cui lavoriamo parte sempre dall'incontro con una persona e con le sue necessità. Ecco perché in Birmania affrontiamo il problema della fame partendo dal lavoro del contadino.”
Il progetto di AVSI con la FAO ha una seconda componente che prevede la produzione di sementi di ottima qualità. “A Kalaw, una città nella regione del Shan State, nelle vicinanze di una stazione di produzione di sementi del ministero dell'Agricoltura birmana, vengono coltivati 50 acri di terreno con nuove sementi di qualità. Il terreno appartiene agli agricoltori che hanno stipulato un contratto di collaborazione con il nostro progetto e con il ministero dell'Agricoltura. E' un passo importante che stabilisce un legame certamente insolito che sta facendo germogliare azioni di sviluppo.”
Un progetto che, attraverso un cofinanziamento, vede l'Italia impegnata in prima linea per la Birmania. “I fondi derivano da una importante donazione di quasi 5 milioni di dollari che il governo italiano ha fatto alla FAO a seguito del ciclone Nargis del 2008. Successivamente, con la donazione italiana, la FAO ha promosso un programma di sicurezza alimentare (Environmentally Sustainable Food Security Programme) che prevede anche questa iniziativa con AVSI.”
Siamo in una zona nuova di intervento per AVSI in Birmania, arrivata nel Paese per la prima volta in soccorso della popolazione vittima del ciclone Nargis, che nel 2008 portò via milioni di persone. Siamo esattamente nel cuore della Birmania, nella Dry Zone, caratterizzata da scarse precipitazione piovose.
“Questa scarsa disponibilità di acqua è la ragione delle difficoltà produttive degli agricoltori. – spiega Valla – Il nostro lavoro si estende su quattro cittadine confinanti, Thazi, Yamethin, Pyawbwe e Meiktila, che amministrativamente si trovano nella regione di Mandalay Division. A Pyawbwe abbiamo aperto un ufficio per coordinare il tutto; mentre sul terreno ci sono 5 agronomi più un agronomo coordinatore e personale amministrativo. Inoltre, stiamo mettendo insieme una fitta rete di collaboratori specializzati per supportarci anche temporaneamente su interventi specifici, di consulenza tecnica e di formazione.”