Generare Bellezza, un nuovo inizio all’Onu di Ginevra

Data 16.06.2015
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Presentata al Palazzo delle Nazioni Unite la mostra di AVSI: testimonianze dal Kenya e dal Brasile passando per l`Ecuador.

È stata inaugurata il 16 giugno la mostra "Generating beauty. New beginnings at the ends of the earth" che racconta attraverso fotografie e testimonianze dirette il lavoro di Fondazione AVSI in Brasile, Ecuador e Kenya. L'evento è stato promosso con il sostegno della Missione Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra in occasione della 29ma Sessione del Consiglio dei Diritti Umani e ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Diritti del'Uomo e degli Ambasciatori dell'Italia, del Brasile, del Kenya e dell'Ecuador.

Nella sua introduzione, Monsignor Silvano M. Tomasi, Nunzio Apostolico e Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra, ha sottolineato il ruolo fondamentale dell'educazione per lo sviluppo integrale della persona oltre che per lo sviluppo sociale ed economico della comunità.

Attraverso la mostra, AVSI dimostra che l'impegno nel curare la ferita della povertà è frutto di un incontro tra persone dove chi dà spesso riceve più di chi riceve e dove è possibile generare la bellezza di un nuovo inizio.

Come è possibile scoprire visitando la mostra e come è stato ricordato dall'Ambasciatrice del Brasile, a San Paolo la fondazione opera attraverso il Centro di Recupero e Educazione alla Nutrizione che si occupa di combattere e prevenire la malnutrizione, in particolare nei bambini, anche attraverso l'educazione alimentare.

In Kenya, dove AVSI lavora ormai dal 1986, scuole e asili gestiti dalla fondazione sono promotori di numerose iniziative nell'area dell'educazione e del training professionale che permettono a bambini e giovani di imparare e di accedere ad una educazione di qualità - con il 75% degli studenti che continuano i propri studi a livello universitario a fronte di una media nazionale del 12%. In Ecuador AVSI-AVAID è impegnata particolarmente al fianco delle donne, coinvolgendole nell'educazione dei figli, fornendo asili e sostegno alle madri che lavora- no e promuovendo l'imprendito- ria femminile.

Nel descrivere la propria esperienza con AVSI, il giornalista irlandese John Waters, curatore della mostra, ha raccontato: "Quello che abbiamo scoperto al cuore di questo progetto lavorando in Brasile, Ecuador e Kenya, è stato che la persona deve essere messa al centro del problema della povertà e dell'educazione. Le frasi possono perdere il loro significato con la ripetizione, come quando si parla di dignità della persona, ma in questa esperienza abbiamo capito che queste parole significano qualcosa di veramente profondo e reale che ci ha permesso di creare una vera relazione con le persone".

La mostra, che rimarrà aperta ai visitatori fino alla fine di giugno, si inserisce nel contesto della Agenda Post 2015 per lo Sviluppo e vuole sottolineare che, come ha spiegato ieri Giampaolo Silvestri, Segretario Generale della Fondazione italiana, "lo sviluppo è una questione legata alla persona e non c'è sviluppo se non c'è sviluppo della persona. Tale sviluppo parte, innanzitutto, dalla scoperta della propria identità umana. Quindi fare sviluppo significa promuovere la dignità umana delle persone".

Lo sviluppo è legato alle persone e non c'è sviluppo se non si parte dalla scoperta della propria identità. L'impegno nel curare la ferita della povertà sta nel riconoscere che la persona deve essere sempre al centro.

- di Annalisa Pellegrino, da Il Giornale del Popolo -