EMERGENZA COSTA D’AVORIO 600 SFOLLATI ACCOLTI NEL CAMPO DI AVSI

Data 07.09.2011
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“Sono oltre 600 le persone sfollate dal Comune di Abobo, del Distretto di Abidjan, Costa d'Avorio, attualmente accolte nel sito aperto da AVSI grazie alla disponibilità del Parroco di Saint Ambroise e assistite col concorso della Caritas parrocchiale” afferma Carlo Maria Zorzi, responsabile AVSI in Costa d'Avorio, Paese nel quale AVSI è presente dal 2008 con un programma socio educativo e di sostegno a distanza per 10.700 bambini e le loro famiglie. Qui AVSI collabora inoltre con 13 partner locali, 5 centri sociali e sotiene 2.000 adulti.

Abobo è stato teatro di violenti scontri tra l'esercito regolare ancora fedele al presidente uscente e miliziani del presidente eletto e riconosciuto dalla comunità internazionale: le stime delle Nazioni Unite parlano che abbiano lasciato la loro casa tra 200 e 300 mila persone dallo scorso 6 marzo.

Una fiumana di gente ha invaso le strade di uscita da Abobo passando anche davanti agli uffici di AVSI. “Il personale sociale di AVSI è sceso in strada, ha passato ore ed ore, a chiedere a tutta quella gente se sapeva dove andare a rifugiarsi. – racconta Zorzi – Un'altra parte di AVSI ha cominciato a cercare uno spazio ampio per organizzare l'accoglienza. E' nato così - guardando alla disperazione negli occhi di donne, bambini, giovani- il campo di accoglienza di Saint Ambroise dove, poi, il concorso della Caritas e la disponibilità di altri parrocchiani e organizzazioni locali hanno permesso di sistemare al meglio, dare acqua e cibo, coperte e prodotti igienici alle persone che hanno deciso di restare. Altre 500 persone sono transitate sul sito come punto di passaggio e di riposo sul cammino che li portava verso i villaggi dell'interno o nelle famiglie di origine”.

Ad Abidjan c'è sempre un parente in qualche altro quartiere. Ma anche nelle famiglie di accoglienza e nei quartieri la crisi economica si fa sentire forte e ciò che gli sfollati speravano di trovare, sovente, non l'hanno trovato: ed eccoli di nuovo in marcia alla ricerca di qualche altro membro della famiglia o verso il sito di accoglienza di Saint Ambroise che vede in questi giorni il progressivo aumento delle persone. È un fenomeno in evoluzione che sembra non aver ancora preso fine e che forse toccherà anche altri Comuni del Distretto di Abidjan.

“Molto dipenderà da come andranno le cose «politiche» e come si orienterà la soluzione della crisi post elettorale. – dice Zorzi – Oltre 36% sono bambini a cui AVSI offre anche ore di gioco, di svago e di educazione, tanto importanti per superare lo stress di numerose notti in cui la armi pesanti hanno fatto sentire la loro voce. L'impegno di AVSI si rivolge anche ai quartieri popolari dove già lavora e dove la gran parte degli sfollati ha trovato riparo: la povertà cresce e con essa l'insicurezza, le tensioni sociali, la promiscuità, le violenze sui più deboli. Se AVSI già lavorava con 1.000 famiglie ad Abobo nell'ambito del suo progetto a favore dei bambini e delle famiglie con problemi legati all'HIV e all'AIDS, ebbene quasi la metà di queste sono partite a causa degli scontri. Un grande lavoro è in atto per ritrovare le famiglie, assicurare la continuità degli interventi e con essi, l'identificazione di tante altre famiglie sfollate e oggi in gravi difficoltà economiche e di accoglienza. AVSI è quindi diventato un attore tra i principali – e in stretta collaborazione con altri colleghi - per l'organizzazione di interventi umanitari per le famiglie di accoglienza e quelle sfollate attualmente nei comuni della capitale.”