Dopo il terremoto in Ecuador, l’obiettivo è tornare a vivere

Data 05.05.2016
AVSI Ecuador 10

A quasi due mesi dal terribile terremoto che lo scorso 16 aprile ha causato quasi 600 morti in Ecuador rimangono ancora paura e difficoltà tra la popolazione. Ma qualcosa si muove come la mensa che a Portoviejo accoglie fino a 1600 persone, un seme di speranza verso la ricostruzione.

Noi come AVSI vogliamo sostenere quest'opera perché vogliamo che la gente torni a vivere. Questa mensa è un grande seme di speranza in questo momento così drammatico.

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Grazie al tuo aiuto e a quello di chi ha sostenuto la nostra campagna, stiamo lavorando per dare un supporto a 700 famiglie sostenute a distanza, identificare le scuole e i centri da riabilitare, rimuovere le macerie e ripristinare l'accesso all'acqua nelle zone colpite. Sono stati raccolti oltre 100mila euro in meno di un mese. Ma non è ancora abbastanza.

 

IL RACCONTO DEL TERREMOTO

"Dopo la grande emergenza è il momento della ricostruzione - ha detto Stefania Famlonga, responsabile AVSI in Ecuador - Noi come AVSI‬ vogliamo ripartire dalla persona con l'aiuto alle 700 famiglie sostenute a distanza che soffrono per mancanza di acqua, servizi medici, lavoro e cibo, con la ricostruzione dei centri educativi a Potoviejo e dando lavoro alle persone colpite dal terremoto perché siano loro stesse a riattivare l'economia del Paese""E' stato tutto molto veloce. Non ci siamo nemmeno resi conto di cosa stesse accadendo. Il terremoto ha portato via tutto quello che avevamo costruito in una vita". Bella racconta davanti alla sua casa traballante il terribile momento del sisma che il 16 aprile ha messo in ginocchio l'Ecuador."42 secondi che mi sono sembrati un'eternità", Marisol è una delle tante persone che grazie al vostro generoso aiuto stiamo accompagnando e sostenendo in Ecuador:Adrián sopravvissuto al terremoto racconta "C'è bisogno di tutto": 

Stefania Famlonga, responsabile progetti AVSI in Ecuador‬, racconta il clima che si respira nel Paese: 

Leggi il comunicato stampa