Cristiani in Siria, incontro con Gian Micalessin a Busto Arsizio

Data 10.11.2015
GIAN MICALESSIN REPORTER DI GUERRA

Venerdì 27 novembre, alle ore 21.15 presso la Fondazione San Giacomo a Busto Arsizio (VA). Un'iniziativa a sostegno della Campagna Tende "Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada".

Riprende l'attività della Fondazione San Giacomo che quest'anno, all'interno di un ricco programma dedicato ai giovani, alle famiglie a chi lavora e a chi vuole approfondire alcuni temi di estrema attualità, proporrà in particolare due cicli di incontri, uno dedicato alla persecuzione dei cristiani in Medio Oriente e uno dedicato alla famiglia.

Il primo appuntamento è previsto venerdì 27 novembre, alle ore 21.15 nell'Auditorium della Fondazione (piazza XXV Aprile, 1 a Busto Arsizio) quando prenderà il via il precorso “La morte negli occhi. La vita nel cuore. La persecuzione cristiana in medio oriente”.

Ospite d'eccezione, di ritorno dal Medio Oriente, Gian Micalessin, giornalista professionista, scrittore e, da oltre 30 anni, reporter di guerra che interverrà sul problema politico, sociale e umano dei «Cristiani in Siria».

L'incontro, a ingresso gratuito, sarà introdotto da Monica Giani, presidente della Fondazione San Giacomo. Moderatore della serata il giornalista pubblicista Alessandro Rizzo.

La serata rientra nelle iniziative a sostegno della Campagna Tende 2015-2016 promossa dalla Fondazione AVSI con Caritas Ambrosiana, Progetto Arca e Associazione pro Terra Sancta. Per illustrare i nuovi progetti - “Profughi e noi” - durante la serata è previsto un intervento di Giulia Bossi, rientrata dal Libano dove lavora per Fondazione AVSI.

«Abbiamo organizzato questo incontro da tempo – ha dichiarato Monica Giani presidente Fondazione San Giacomo – certo, dopo i fatti tragici se non inconcepibili di Parigi, questo appuntamento diventa ancora di più una occasione buona, nel letterale senso della parola, per capire ancora meglio con la testimonianza del reporter di guerra Micalessin che cosa sta accadendo nel mondo, a partire dalla sua esperienza diretta in Medio Oriente. Non possiamo infatti più pensare che si tratti di episodi lontani da noi. Come ha detto Papa Francesco sull'attacco in Francia “Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell'uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti, non si può non condannare l'inqualificabile affronto alla dignità della persona umana. Voglio riaffermare con vigore che la strada della violenza e dell'odio non risolve i problemi dell'umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia!”, ecco noi vogliamo fare nostro il giudizio del Santo Padre, perché siamo certi che la dignità della persona umana, di qualsiasi persona, debba essere al centro delle nostre azioni quotidiane, per il bene di tutti»

«Le realtà cristiane in Siria – anticipa il relatore della serata Gian Micalessin – sono come “vasi di coccio tra vasi di ferro”, durante la serata mostrerò alcuni spezzoni dei miei reportage per far capire cosa intendo con questa mia affermazione».

«Il tema “Profughi e noi” è un invito a vivere da protagonisti questo tempo di cambiamento radicale – spiega Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione AVSI - Senza l'ambizione di salvare noi il mondo, ma con il realismo di chi non si tira indietro rispetto alle sfide del tempo che viviamo».

Il percorso “La morte negli occhi. La vita nel cuore. La persecuzione cristiana in medio oriente” proseguirà poi nel 2016, giovedì 28 gennaio, quando sul palco dell'Auditorium della Fondazione San Giacomo interverrà Farhad Bitani, 29 anni, ex capitano dell'Esercito afghano, nato e cresciuto immerso nella violenza, autore de “L'ultimo lenzuolo bianco. L'inferno e il cuore dell'Afghanistan” (editore Guaraldi).