COVID, un anno fa il primo lockdown in Italia. È tempo di costruire la speranza

Data 09.03.2021

Alberto, Letizia e Gayan sono tre dei protagonisti del progetto Building Hope, finanziato dall'Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale (USAID) per mitigare l'impatto sanitario e socio-economico della pandemia in Lombardia, una delle regioni italiane più colpite.

Alberto è guarito dal COVID-19 ma dopo la lunga ospedalizzazione i suoi muscoli erano atrofizzati e necessitavano di un piano di trattamento e riabilitazione a lungo termine. Da sei mesi, grazie a uno dei 12 kit di telemedicina che AVSI ha donato all'Ospedale Sacco di Milano, Alberto viene curato e seguito costantemente a distanza da un'equipe di fisioterapisti.

Letizia ha dovuto seguire le lezioni online condividendo un solo dispositivo con i suoi tre fratelli. Adesso, dopo aver ricevuto uno dei 150 tablet che abbiamo consegnato all'Associazione Portofranco di Milano, può gestire meglio i suoi studi.

Gayan è cuoco ma, dal primo lockdown, il 9 marzo 2020, l'attività del ristorante italiano in cui lavora non si è mai ripresa come prima e anche garantire i bisogni essenziali alla famiglia è diventato difficile. Lui è una delle 12.000 persone che hanno ricevuto il pacco alimentare di AVSI. Ciò lo ha aiutato e non solo economicamente: ogni volta che ritirava il suo pacco, Gayan sentiva dirsi anche parole di incoraggiamento e di speranza.

Il progetto Building Hope

Building Hope contribuisce a mitigare le conseguenze dell'impatto socio-economico-sanitario del COVID-19 attraverso un'iniziativa multisettoriale che raggiunge gli individui e le famiglie più a rischio ed emarginate nella zona di Milano. Scopri di più >


*Alessandro Grassani è un videomaker e fotografo documentarista. Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati su prestigiose testate internazionali come The New York Times e il National Geographic.

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