I margini di manovra del lavoro del personale sociale nei quartieri più poveri – ma anche più vulnerabili a questa situazione di crisi - come del personale amministrativo dell'ufficio centrale, sono molto limitati : sono rari i mezzi di trasporto, negozi, uffici e servizi funzionano al rallentatore e talvolta sono chiusi o fermi del tutto, le informazioni si alternano e si contraddicono, la nervosità della gente che attende risposte certe abbassa enormemente il livello di sicurezza personale e dei beni.
Malgrado tutto questo AVSI c'è, il personale raggiunge i beneficiari, li contatta, cerca di rispondere ai bisogni nell'ambito del progetto di assistenza ai bambini e alle famiglie con problematiche legate all'HIV e all'AIDS ma non solo. “Sappiamo che la gente ci guarda, le associazioni locali con le quali lavoriamo ci guardano e cercano nella nostra presenza un segno per ritrovare un po' di calma e di serenità malgrado le tensioni del momento che, ancora non si sa in cosa sfocieranno. – Affermano dalla sede ivoriana di AVSI - Anche questo è un modo di essere operativi : nessuno ha abdicato alla propria missione di presenza e di azione ; certo riusciamo a fare meno del solito, il coprifuoco investe anche le nostre attività, l'incertezza non ci permette di programmare su tempi più lunghi. Ma ci siamo, lavoriamo, ci sbizzariamo per trovare come arrivare sul posto di lavoro, per tenere gli uffici aperti e visitare le famiglie, per dare quelle risposte con le attività del progetto e con una presenza professionale e amicale come il momento esige. »