Costa d’Avorio. “La mia sfida è riuscire qui”

Data 11.12.2020

Mercoledì 2 dicembre, ad Abidjan si è svolta la cerimonia di presentazione dei risultati del programma volto a combattere la migrazione irregolare in Costa d'Avorio e a creare nuove oppurtunità per chi sceglie di restare grazie a due progetti: "A New hope" (A Network to fight against irregular migration through awareness-raising and information campaigns in Côte d’Ivoire) cofinanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell'Unione europea e "Promozione della sensibilizzazione contro le migrazioni clandestine in Costa d’Avorio​" cofinanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) nell'ambito della campagna Liberi di partire, liberi di restare.

All'evento hanno partecipato circa 300 persone: rappresentanti delle istituzioni e organizzazioni della società civile, partner, leader di comunità, beneficiari del programma.

Tra gli ospiti Jobst Von Kirchmann, ambasciatore dell'Unione europea in Costa d'Avorio, Stefano Lo Savio, ambasciatore d'Italia in Costa d'Avorio, Issiaka Konate, direttore della Direzione Generale degli Ivoriani all'Estero (DGIE) presso il Ministero dell'integrazione africana e degli ivoriani all'estero e rappresentanti di differenti ministeri ivoriani (ministero della gioventù e dell'occupazione giovanile, ministero del lavoro e della protezione sociale, ministero dell'istruzione nazionale e della formazione professionale, ministero della donna, della famiglia e del bambino, ministero della solidarietà, della coesione sociale e della lotta alla povertà).

"Mon défi, c'est reussir ici" - la mia sfida è di farcela qui

Grazie a una campagna di comunicazione progettata con partner e istituzioni ivoriane, più di 25.000 abitanti delle città di Abidjan, Yamoussoukro, Daloa e Bouaké sono stati sensibilizzati sui rischi della migrazione irregolare e sulle opportunità di restare in Costa d'Avorio. Una campagna con differenti mezzi - affissioni, spot televisivi e radiofonici, campagne social e incontri di persona - basata su slogan positivi come "Mon défi c'est de reussir ici - la mia sfida è di farcela qui" accompagnata da iniziative concrete che hanno permesso a 467 migranti di ritorno o potenziali migranti di avviare attività generatrici di reddito.

“Non penso più ad andare in Europa, sono soddisfatto della mia attività qui a Yamoussoukro - racconta Haidara Losseny, beneficiario del progetto - Ci sono i miei amici che lavorano con me e che sono come i miei fratelli. Mi aiutano a gestire i clienti e la distribuzione. Vendo bazin * (*un pane azzimo africano preparato con orzo, acqua e sale) dal 2013 e ormai ho acquisito una certa esperienza. Grazie al progetto ho potuto migliorare la mia attività e capirne il valore".

In Italia, con la comunità ivoriana e nei centri di accoglienza

In sette città italiane (Varese, Milano, Bologna, Palermo, Roma, Napoli e Udine) anche la comunità ivoriana è stata coinvolta per favorire una narrazione dell'esperienza del migrante che renda consapevoli amici e parenti in Costa d'Avorio delle reali condizioni di vita del migrante, delle difficoltà e dei rischi quotidiani. Una condizione raccontata dal documentario della cooperativa Un sole per tutti proiettato durante le campagne di sensibilizzazione in Costa d'Avorio.

I partner

I progetti - della durata di 18 mesi e con un budget complessivo di 1.235.000 euro - sono stati implementati con una rete di partner italiani (Cooperativa Un sole per tutti, CeVI - Centro di Volontariato Internazionale, Associazione Ballafon) e ivoriani (UJCD -Union de la jeunesse communale de Daloa, le associazioni VIF - Vivre, Informer, Fraterniser, POS - Présence, Offrande, Service; CINE - Côte d’Ivoire Nouvel Espoir e la Caritas di Bouaké, SOS Immigration Clandestine, Diaspora e POJE-CI Plateforme Opérationnelle Jeunesse de Côte d’Ivoire).