Il 6 luglio è la Giornata Internazionale delle Cooperative 2019, celebrazione indetta dalle Nazioni Unite per affermare come queste imprese contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi sostenibili dell'agenda 2030. In particolare il tema del #CoopsDay di quest'anno è "COOPS 4 DECENT WORK", le cooperative per il lavoro dignitoso. Le stime Onu dimostrano che le cooperative di tutto il mondo impiegano o sono la principale fonte di reddito per oltre 279 milioni di persone, quasi il 10% della popolazione attiva mondiale. Imprese che tendono ad essere più sostenibili nel tempo, hanno salari più equi e sono distribuite in modo uniforme sia nelle aree rurali che nelle aree urbane.
AVSI, nei progetti di creazione lavoro sostiene o favorisce la nascita di cooperative, come in Rwanda, dove la promozione di questo tipo di imprese è uno strumento per diminuire le disuguaglianze e rendere partecipi della vita economica del paese anche le fasce di popolazione più fragili, come le ragazze madri. Tra queste Diane Ingabire, 28 anni, oggi una giovane imprenditrice rwandese: con AVSI ha fondato la cooperativa di sartoria "Kotwibaga" a Gatsibo, nella Provincia Orientale del Rwanda.
Prima di ricoprire con orgoglio e passione questo incarico, Diane è stata a lungo vittima di discriminazioni a causa della sua gravidanza a 17 anni. In Rwanda, dove circa il 7,3% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni è già madre, le ragazze che affrontano una gravidanza fuori dal matrimonio sono ritenute interamente responsabili dell’accaduto e per questo spesso vengono cacciate da casa o costrette a vivere segregate.
Diane racconta del giorno in cui dieci anni fa è venuta a conoscenza del ciclo di incontri per giovani ragazze madri organizzato da AVSI. Dopo aver convinto i genitori ha deciso di parteciparvi:
Non potrò mai dimenticare lo stupore che ho provato nel momento in cui ho visto quante altre ragazze come me erano presenti in sala: in quel preciso momento ho smesso di sentirmi sola. Durante gli incontri ognuna di noi ha raccontato delle discriminazioni subite, ma soprattutto ha ritrovato la fiducia in se stessa e ha riscoperto il proprio valore
Diane, giovane imprenditrice rwandese
Grazie ad AVSI Diane ha intrapreso, insieme ad altre 48 ragazze madri, un corso di taglio e cucito e uno sulla gestione finanziaria e amministrativa di un'attività imprenditoriale. Al termine della formazione ha fondato con 22 compagne di corso una cooperativa di sarte grazie alla quale ha un lavoro stabile che le permette di provvedere autonomamente ai suoi bisogni a quelli di sua figlia.
AVSI Rwanda interviene a sostegno delle ragazze madri, costrette ad abbandonare gli studi per provvedere a sé e ai figli, offrendo loro supporto psicologico, corsi di formazione professionale e di gestione di attività generatrici di reddito con l’obiettivo di facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro e, allo stesso tempo, un reinserimento nella comunità.
AVSI Rwanda ha supportato dal 2004 la creazione di 11 cooperative, cinque delle quali gestite da 100 ragazze madri. Tra queste ultime Agasaro è stata la prima cooperativa di giovani madri, fondata a Gicumbi nel 2016. Riunisce 28 donne con alle spalle storie difficili e in gravi difficoltà economiche che insieme hanno riacquistato la propria autonomia producendo e vendendo cesti colorati.
"AVSI opera in Rwanda dal 1994 - spiega Lorette Birara, responsabile AVSI Rwanda - in seguito al genocidio che ha segnato profondamente la storia del nostro paese. Da interventi di emergenza umanitaria, AVSI ora promuove progetti di sviluppo sostenibile per contribuire alla trasformazione sociale ed economica del paese con un'attenzione particolare alle pari opportunità,tramite progetti che promuovono l’emancipazione femminile e la lotta alla violenza sulle donne. Nella nostra esperienza abbiamo visto come le cooperative giochino un ruolo essenziale nella società, in quanto sono imprese che creano opportunità lavorative ma non solo. Sono fondate su principi etici e incentrate sulle persone, e per questo contribuiscono all’uguaglianza, alla giustizia sociale e alla condivisione di valori democratici."