Contadini addio. Con i giovani imprenditori l’agricoltura è sempre più green e smart

Data 28.04.2021

di Samuele Otim Rizzo - SAY project Chief of Party

In Uganda sono nato e ho vissuto fino a 14 anni: il mio nome, Otim, significa "nato lontano dal villaggio originario". In Uganda sono tornato per lavorarci, subito dopo l'Università, nel 2004. La mia vita è qui. L'Uganda è uno dei Paesi più giovani al mondo ma con un altissimo tasso di disoccupazione.

L'agricoltura e le filiere agroalimentari in questa terra estremamente fertile e produttiva potrebbero offrire ai giovani molte opportunità di occupazione e profitto, ben aldilà della semplice agricoltura di sussistenza. Dal 2015, AVSI lavora per accrescere le competenze dei giovani in agricoltura e promuoverne l'imprenditorialità, preparando giovani imprenditori all'altezza delle sfide della climat smart agriculture.

Nel quinquennio 2015-20, con il progetto "Sky-Skilling Youth for Employment in Agribusiness", abbiamo formato 10mila giovani: il 90% oggi è assunto o lavora in proprio. Ora il progetto "Say-Skilling in Agripreneurship for enhanced Youth Employment" prosegue quel cammino, rafforzando lo sguardo sullo "zero waste"`("rifiuti zero") e la partnership operativa con le aziende del settore, con l'obiettivo di coinvolgere altri 15mila giovani.

Il progetto SAY

Obiettivo: aumentare le competenze dei giovani in agricoltura, creando posti di lavoro nella filiera agroalimentare Paese Uganda

Budget: 12 milioni di euro, di cui 10 milioni dall'Ambasciata del Paesi Bassi in Uganda

Staff: 34, di cui 2 espatriati

Beneficiari: 15mila giovani

I due punti cruciali del nostro approccio sono proprio il partenariato con le aziende agricole e l'agripreneurship, ossia la volontà di formare agricoltori che non lavorino solo nell'ottica della sussistenza ma in quella del business e delle filiere di valore: è un cambio di passo per lo sviluppo del Paese e per la possibilità di interagire sui mercati internazionali, a cominciare da quello olandese.

Abbiamo studiato il mercato e identificato i prodotti a più alta rendita, come gli ortaggi con un ciclo produttivo breve quali cipolle, pomodori, fagiolini che con adeguate tecniche (piccole serre e semplici sistemi di irrigazione) possono essere coltivati anche durante la stagione secca, quando sul mercato hanno maggior valore.

Uganda 2021. Say Project 3

Abbiamo coinvolto 65 aziende agricole locali come partner, in quattro regioni: è fondamentale affiancare le nozioni teoriche al sapere pratico, lungo l'intero ciclo produttivo.

Gli imprenditori trasmettono ai ragazzi un’altra cosa importantissima: la passione.

Con le loro storie personali e d'impresa sono la prova vivente che si può partire dal nulla e costruire un’opportunità di lavoro e di reddito, per sé e per altri. Queste imprese sono le prime ad avere interesse a collaborare con i giovani che hanno formato: talvolta li assumono, altre volte fanno accordi commerciali con i giovani neo imprenditori, che diventano così fornitori dell'azienda che li ha formati.

Uganda 2021. Say Project 1
Uganda 2021. Say Project 2

Grazie all'approccio earn as you learn ("guadagni imparando"), al termine della formazione i giovani ricevono una piccola somma che può essere impiegata per affittare un terreno e iniziare un'attività.

Le storie di cui siamo testimoni fanno fatica a rientrare nelle rendicontazioni di progetto: ne cito soltanto una, quella di Bashir. Cinque anni fa guidava un boda boda, quei moto-taxi diffusissimi qui: guadagnava 10-15 euro al giorno, abbastanza per la sopravvivenza, ma non per pensare al futuro. Ha sentito del nostro progetto, ci ha contattati: “Vendo il boda boda”. Adesso possiede 15 acri di terra e produce frutti della passione per circa 60mila euro l'anno, si è costruito una casa, manda a scuola i suoi figli e quelli di diversi parenti. Da beneficiario è diventato partner del nostro progetto, forma e assume altri giovani. Un processo diverso è iniziato.