Cena di Santa Lucia, una grande festa condivisa all’insegna della solidarietà

Data 11.12.2019

di Madina Fabretto - Il Mattino di Padova

Il cuore di Padova ha battuto ieri sera in Fiera per la 18esima edizione della Cena di Santa Lucia, intitolata "Giòcati con noi", alla quale hanno partecipato circa mille persone. «Il numero mille ci dice che questa è una festa condivisa, che c'è un cuore di Padova vero, fatto di tante storie e persone», ha commentato Graziano Debellini, presidente dell'associazione Santa Lucia Onlus, che dal 2002 promuove l'evento.

Tra i padovani che non hanno voluto far mancare il loro sostegno ai progetti solidali finanziati quest'anno (con un contributo minimo a persona di 130 euro), molti nomi noti della politica, delle istituzioni, della cultura e dell'impresa: il rettore Rosario Rizzuto, il prefetto Renato Franceschelli, il presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro, i direttori dell'Us16 Domenico Scibetta e dell'Azienda ospedaliera Luciano Flor, il presidente della Camera di Commercio Antonio Santocono, solo per fare alcuni nomi.

Non poteva mancare il sindaco Sergio Giordani: «Questo appuntamento», ha detto, «dimostra che non è un caso se Padova è la capitale del volontariato». Ma i veri protagonisti sono stati i 300 volontari che da ottobre si sono adoperati perché tutto funzionasse come doveva. «Giornate come questa», ha aggiunto Giorgio Vittadini, professore di Statistica Metodologica all'Università di Milano Bicocca e promotore nel 2002 della Fondazione per la Sussidiarietà, «servono a far emergere il desiderio di bene che c'è in noi, il noi positivo. E più di un gesto di carità, è un gesto educativo. Educa a sentire l'altro come un bene. E se si perdono queste cose, ci perdiamo anche noi come popolo».

Un saluto è stato inviato dal presidente della Regione Luca Zaia. Negli interventi, coordinati dalla giornalista Francesca Trevisi e dell'enogastronomo Paolo Massobrio, è stata data la precedenza al progetti. Saranno raccolti circa 95mila euro, da destinare a sette progetti della Fondazione AVSI: oltre a Siria Ospedali aperti, che ha permesso di mantenere operativi tre ospedali cattolici, la costruzione di un centro di accoglienza in Libano, la formazione professionale in Mozambico, lo sviluppo di tecniche agricole in Amazzonia, l'istruzione dei bambini, il contrasto alla solitudine degli anziani in Venezuela e l'assistenza domiciliare delle suore di Carità dell'Assunzione.

Rassegna Stampa