di Cristiano Cadoni
«Aiutiamoli uno per uno» Padova mostra il suo cuore In più di mille al tradizionale appuntamento per sostenere progetti di solidarietà
Raccolti 155 mila euro tra soldi e merci. «Impariamo a guardare oltre i confini»
A casa loro non c'è il benessere, a casa nostra c'è spesso solitudine. A casa loro non c'è sviluppo senza progetti, a casa nostra non c'è futuro senza solidarietà. A casa loro e a casa nostra «non c'è bene senza relazioni» - parole di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà - «e noi, anche più di loro, abbiamo bisogno di guardare oltre i confini, capire, condividere la vita e aiutarci».
LA VOCE DI MILLE È un messaggio ancora una volta forte quello che arriva dai cento tavoli della Cena di Santa Lucia dove mille e settanta commensali generosi la quota è di 130 euro - si riuniscono per un pasto che è solo un pretesto. Il fine nobile è raccogliere fondi. Che serviranno per innescare quei progetti di cooperazione internazionale «che ci avvicinano e ci spingono a fare qualcosa per qualcuno. Uno per uno, con amore». Come in Iraq, a Qaraqosh, dove 540 bambini sono stati aiutati a crescere nell'inferno dell'Isis. «Loro sono il nostro investimento sulla pace e sul futuro, più dei container di aiuti».
IL CUORE DI PADOVA L'anno scorso la cena ha permesso di raccogliere 135 mila euro più 20 mila euro in donazioni di merce. Così sono stati finanziati i progetti della Fondazione AVSI (la ricostruzione di un ospedale in Siria, progetti lavoro in Burundi e Kenya, l'accoglienza in Brasile per i migranti venezuelani, tutti riconfermati per quest`anno), il progetto per un'università in Etiopia, le Cucine Popolari di Padova, le adozioni a distanza in Uganda, gli aiuti ai terremotati di Amatrice e tanti altri ancora.
UN DESTINO COMUNE Quest'anno il motto è "Sotto lo stesso cielo", perché - come spiega dal palco Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI, «siamo tutti accomunati da un destino buono: se lavoriamo insieme, la vita migliora, per noi e per loro che stanno al di là dei confini. Esserci stasera accorcia le distanze».
TUTTI A TAVOLA E infatti ci sono tutti, con rare eccezioni. Mancano il sindaco Giordani (problema di salute, fanno sapere dal Comune) e il vescovo Cipolla. «Ma Padova è qui, unita e solidale», dice il presidente della Provincia Bui. «Siamo capaci di grandi cose quando non giriamo la testa dall`altra parte». In 120 intanto si affannano tra tavoli e cucine e sono trecento i volontari che permettono di realizzare la serata. C'è il rettore del Santo padre Svanera, che quasi si giustifica: «Preferisco i contesti più sobri, ma oggi si sostiene un nostro progetto a Monselice ed era giusto esserci». C'è il prefetto, ci sono gli industriali e gli artigiani, c`è la sanità, c'è tanta politica, c'è l'università. Il rettore Rizzuto è in prima fila: «Questa città è capace di una solidarietà straordinaria. Ma bisogna avere la forza di fare grandi cose anche nella quotidianità», dice.
GRANDI NUMERI «Sono 17 anni che Padova fa questo gesto commovente», dice Graziano Debellini, presidente dell'associazione Cena di Santa Lucia. «Ci sono cento sigle dietro questo appuntamento. E non è un caso se siamo capitale europea del volontariato».
Anche tu puoi sostenere il progetto "Siria. Ospedali Aperti". Con una donazione da 50 euro puoi assicurare un trattamento sanitario a un siriano che, bisognoso di cure, non è in grado di pagarle. Sarà accolto in uno dei tre ospedali non profit che AVSI sostiene grazie a Damasco e ad Aleppo