Burundi: gravi scontri

Data 16.12.2015
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Bujumbura, 14 dic. (askanews) - "Dopo un weekend di paura e orrore, il Paese rischia di dividersi, mentre la situazione qui a Bujumbura continua a essere incerta. Dopo l'attacco ai tre campi militari, avvenuto venerdì all'alba, e il weekend passato chiusi in casa con la paura che la tensione finisse nel sangue, oggi sembrava che le cose fossero ritornate alla normalità. Sono passati i cortei di macchine per degli sposi, la gente che usciva per fare la spesa".

Fondazione AVSI, ong italiana presente in 30 Paesi tra cui il Burundi, riporta le parole di una cooperante del suo staff in loco che vive a Bujumbura da nove anni e che si occupa di progetti rivolti soprattutto a donne e bambini. Il Burundi, dopo le decine di morti di venerdì scorso, è sull'orlo di una nuova grave crisi che si teme possa degenerare in massacri che il Paese ha già conosciuto in un recente passato.

"I quartieri di Nyakabiga e Musaga sono ancora circondati da polizia ed esercito, gli abitanti di quei quartieri dove sono stati ritrovati decine di corpi di giovani uccisi nella giornata di venerdì. Il portavoce dell'esercito parla di più di 80 morti, tra militari e ribelli, ma molti dicono che la cifra è sottostimata".

"Infine l'ambasciata Americana ha richiesto ai cittadini americani di lasciare il paese il prima possibile, mentre l'Ambasciata Francese ha solo consigliato di anticipare la partenza per le ferie natalizie. In loco ci sono ancora alcune famiglie di espatriati, ieri abbiamo passato il pomeriggio con alcune di loro, per fare il punto della situazione, e per far giocare i bambini, ma sempre più persone lasciano il paese".